Questo il dato piu' interessante emerso dallo studio commissionato dal Gestore servizi elettrici (Gse) alle associazioni dei consumatori (Cittadinanzattiva, Movimento consumatori/Movimento difesa del cittadino, Federconsumatori). Secondo la ricerca, condotta all'Istituto di ricerche economiche e sociali (Ires), oltre il 50% dei mille intervistati si dichiara favorevole a pagare qualcosa in piu' ogni bimestre sulla bolletta di casa per rifornirsi di energia rinnovabile, con il 19% che sarebbe disposto a contribuire con una quota fino a 10 euro al mese e ben il 16% disponibile a pagare in bolletta fino a 50 euro in piu'. Inoltre, piu' della meta' degli intervistati afferma di attribuire molta importanza alla questione dell'energia mentre solo il 12% si definisce disinteressato. Secondo il 41% degli intervistati e' molto importante ridurre i consumi energetici: piu' di tre su quattro affermano di adottare misure di risparmio energetico, in particolare le donne, le persone adulte (35-54 anni), coloro che dispongono di un piu' elevato titolo di studio (l'81% dei laureati e il 77% dei diplomati) e di un maggior reddito disponibile. Quali i comportamenti di risparmio piu' diffusi? Oltre il 70% degli intervistati pone attenzione a spegnere le luci durante le assenze e usa lampade a basso consumo, mentre sei intervistati su dieci utilizzano elettrodomestici a basso consumo, solo nelle fasce orarie serali e quando serve. Solo il 36% degli intervistati pero' adotta dispositivi di isolamento termico della propria abitazione. In conclusione, almeno otto italiani su dieci sono favorevoli alle energie rinnovabili quali il solare, l'eolico e l'idroelettrico. Ma il loro costo eccessivo costituirebbe il principale disincentivo a investire (per quasi il 60% degli intervistati), seguito da una insufficiente informazione tecnica sull'effettiva efficacia energetica (il 25%), ma anche da un'eccessiva complessita' burocratica per ottenere incentivi. (ANSA). Y62-GU
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