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28-03-2011 TUTTE LE NEWS
Decreto rinnovabili: le prime indiscrezioni sul Quarto Conto Energia. Tra poco sapremo la verità
E’ previsto per questa mattina l’incontro tra Paolo Romani, ministro dello Sviluppo economico, Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente, e i rappresentanti delle Regioni, volto ad esaminare le norme che confluiranno nel Quarto Conto Energia fotovoltaico e rivedranno l’intero sistema degli incentivi alle fonti rinnovabili.
 
Stiamo parlando, ancora una volta, del famigerato decreto Romani, nato per recepire la direttiva europea 28/2009 e diventato motivo di sonore spaccature nel nostro Paese. Da una parte, infatti, il governo ha affermato di voler mettere mano agli incentivi statali alle rinnovabili a causa del loro peso esagerato sulla bolletta degli italiani, mentre dall’altra parte si sono schierati le associazioni di categoria, gli ambientalisti e gli addetti ai lavori che, in più occasioni, hanno accusato proprio il governo di voler creare un provvedimento ad hoc per danneggiare le energie pulite e ridimensionarne il ruolo, in modo anche da favorire le lobby del nucleare. Ebbene, oggi sul tavolo dei ministri Romani e Prestigiacomo approda ancora una volta la questione delle rinnovabili e, in particolare, il testo che segue il decreto Romani e lo integra, che verrà questa mattina illustrato alle Regioni. Nei prossimi giorni, anche altri ministeri verranno chiamati in causa per una valutazione. Di sicuro, domani toccherà alle battagliere associazioni del settore esprimere il proprio parere, poi mercoledì il testo (sempre in versione bozza) giungerà al Consiglio dei ministri. Possiamo, tuttavia, riportare le indiscrezioni finora trapelate. A quanto pare, sarà accolta la proposta di Confindustria di ridurre gli incentivi del 2% nel primo quadrimestre nel 2011 e dell’8-10% nel secondo, lasciando tutto com’è nel terzo. Nel 2012, invece, secondo la stessa proposta, la riduzione sarebbe del 10% e nel 2013 salirebbe al 15-20%. Tutto questo per costruire un meccanismo che assottigli gli incentivi progressivamente e che allontani lo spettro di una riduzione mensile, tanto temuta dal settore. Altre indiscrezioni rivelano poi che potrebbe essere adottato un tetto annuo di 2 GW di potenza totale installabile, della quale due terzi non potrebbero essere impianti non superiori a 200 kW. In questo caso, lo Stato non erogherebbe oltre i 6 miliardi di incentivi all’anno. A questo punto, resterebbe ancora un problema da risolvere. In base al decreto Romani, pubblicato in Gazzetta ufficiale, gli impianti in fase di allacciamento alla rete nel primo semestre dell’anno in corso – quindi fino a giugno – non potranno sfruttare proroghe per completare la connessione. Questo limite invalicabile, fissato quindi con effetto retroattivo, aveva fatto infuriare il settore, che lamentava di veder crollare nell’incertezza investimenti pianificati in passato. Si tratterebbe, secondo le associazioni e gli addetti ai lavori, di un modo per impedire persino l’attuazione effettiva della direttiva europea 28/2009. Intanto, durante una tavola rotonda organizzata a Parma, ANIE/GIFI, il Gruppo delle imprese del fotovoltaico, aderente a Confindustria, ha nuovamente ribadito le proposte per la stesura del Quarto Conto Energia: l'incentivo deve essere considerato come un mezzo per accompagnare da un lato il mercato alla maturità e dall'altro l'industria nazionale alla piena competitività; l'incentivo può essere ridotto in maniera graduale parallelamente alla riduzione dei costi dei sistemi fotovoltaici in modo da dare stabilità al mercato; la struttura del 4° Conto Energia dovrebbe premiare l'autoconsumo e continuare a sostenere la rimozione di eternit ed i premi per l'efficienza energetica". Sono queste le istanze dell’industria italiana del solare. Tra qualche ora sapremo se ci sono sviluppi dopo l’incontro dei ministri Romani e Prestigiacomo con le Regioni, poi la parola tornerà proprio agli addetti ai lavori. Anna Tita Gallo

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