Nel mirino anche le abitudini: la maggior parte sarebbe disposta a cambiare stile di vita ma pochi hanno effettivamente cambiato. In famiglia la maggior parte dei genitori (circa il 57%) dichiara di non parlare dei problemi dell'ambiente con i figli. Questi i risultati dell'indagine su ''La diffusione e l' affermazione delle energie alternative'' presentata alla 3/a edizione di Energetica, il convegno annuale dedicato ai grandi temi dell'energia e della sostenibilita' ambientale.
Ed ecco cosa pensano gli italiani sulla questione clima ed energia. L'82,7%, secondo l'indagine diffusa a Energetica e condotta da Format per conto di Repubblica e Somedia, si dichiara molto o abbastanza preoccupato dei mutamenti climatici in atto e del peggioramento della qualita' dell'ambiente. Percentuale che sale al 92% se si considera anche il 9,3% dei mediamente preoccupati. Solo meno dell'1% in Italia non viene toccato dall'argomento. Ridotta a un lumicino anche la quota di chi guarda con diffidenza alle energie pulite (intorno allo 0,5%) perche', invece, per quasi l'85% degli italiani le fonti ''verdi'' sono una strada efficace per invertire la tendenza. Tra queste, l' eolico e' l'energia rinnovabile piu' conosciuta (85,7%) seguita dall'energia idraulica (74,2%) e da quella solare, piu' distaccata pero', con il 49,7%. Biomasse (31,2%) ed energia marina e geotermica (27%) sono invece meno conosciute. E ancora. Oltre il 70% degli italiani sarebbe molto o abbastanza disponibile a modificare il proprio stile di vita e a spendere eventualmente di piu' per migliorare l' ambiente urbano e diminuire l'emergenza inquinamento e traffico. Ma solo una parte ha effettivamente cercato di cambiare passando a una fonte di energia pulita in casa (11,4%) o nei trasporti (10,50%).
Sul fronte delle azioni, quelle ritenute piu' utili per produrre miglioramenti nell'ambiente sono la riduzione dei consumi energetici nei settori dei trasporti (81,6%) e dell' industria (79,4%). E a proposito di industria, a Energetica una seconda indagine (condotta da Format in collaborazione con Federico Falcitelli dell'Istat) si e' concentrata sulle aziende. Dalla ricerca e' emerso che quasi un quarto delle imprese e' disponibile a investire nell'ambiente soprattutto in merito alla gestione dei rifiuti e protezione dell'aria e del clima (oltre il 40%) ma anche alla gestione delle acque reflue (oltre il 20%). (ANSA).
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