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23-04-2007 TUTTE LE NEWS
Bilancio fotovoltaico del "primo conto energia"
BRUXELLES, 23 APR - Un bilancio degli effetti che ha determinato l'incentivo relatico al 'primo conto energia' sul mercato italiano del fotovoltaico e' stato fatto a Solarexpo e Greenbuilding da Gerardo Montanino del GSE (Gestore Servizi Elettrici) che gestisce l'incentivazione del settore.
 
Per cio' che riguarda le domande introdotte negli anni 2005, 2006, la situazione aggiornata al primo aprile 2007 mostra che sono stati allacciati alla rete ed entrati in esercizio circa 1800 impianti. La potenza generata e' di soli 14 MW contro i 387 MW previsti dalle domande ammesse all'incentivo. Obiettivo ancora lontano visto che gli impianti prossimi al completamento non forniranno che poco piu' di un centinaio di MW. Le istallazioni funzionanti sono state realizzate nel 90% dei casi sui tetti, il 73% sui tetti a falda. Solo il 6,5% e' stata posizionata a terra. In futuro la situazione potra' migliorare con le modifiche che sono state apportate lo scorso 19 febbraio al conto energia. Ora e' piu' facile la procedura per ottenere l'incentivo. Basta, infatti, realizzare l'impianto secondo le regole del decreto e darne comunicazione al GSE, che stabilira' la tariffa dell' incentivo. Inoltre e' sparito il tetto massimo per le domande di potenza istallabile. Il decreto ministeriale fissa un obiettivo di 3000 MW di potenza fotovoltaica entro il 2016 e 1200 MW sono incentivabili da subito. L'aiuto, di una durata ventennale, varia a seconda degli impianti. Per quelli industriali di grandi dimensioni e' di 0,36 centesimi di euro a kWh, mentre per i piccoli impianti domestici integrati negli edifici si sale fino a 0,49 a kWh. Naturalmente il valore dell'incentivo va ad aggiungersi al risparmio collegato all'autoconsumo dell'energia prodotta (circa 0,18 centesimi di euro per kWh per le famiglie) o ai ricavi per la vendita dell'energia prodotta (circa 0,09 centesimi di euro per kWh). Scuole, ospedali e piccoli comuni potranno usufruire di un incentivo maggiorato del 5%. Un aumento fino al 30% e'inoltre previsto per i piccoli impianti che alimentano edifici in cui i proprietari abbiano fatto interventi di risparmio energetico certificati. Secondo gli operatori del settore c'e', pero', una maglia debole nel sistema: la tariffa degli incentivi per gli impianti di grande potenza installati a terra. I 36 centesimi per kWh prodotto, previsti dalla legge, penalizzeranno soprattutto gli impianti installati in Italia settentrionale, si osserva. (ANSA). YFZ-GU

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