Realizzati dal regista Francesco Cabras e prodotti da Greenpeace in collaborazione con Ganga Film, il filmato “non c’è vento da perdere” è stato girato a Scansano, in Toscana, l’altro, intitolato semplicemente “Pale eoliche”, in Sardegna.
Nel video girato a Scansano, e disponibile su You Tube, si vede la verde campagna toscana, pecore e maiali al pascolo, cielo azzurro ed una bella ragazza per far capire che «che le pale eoliche non sono solo utili, ma possono anche essere belle. E in sintonia col paesaggio», dicono a Greenpeace.
Una delle principali obiezioni sull´eolico riguarda l´impatto paesaggistico degli impianti e delle pale e anche recentemente Italia Nostra e Lipu si sono rallegrate per la decisione di Pecoraro Scanio di escludere la realizzazione di impianti eolici dalle Zone di protezione speciale. «Sull´eolico, Greenpeace risponde all´obiezione paesaggistica entrando nel merito. Con la forza delle immagini girate da Cabras». Nei filmati le pale girano ma il rumore è quello di fondo del vento, accompagnato dai muggiti di mucche, dai belati delle pecore e da una bella colonna musicale ora trascinante ed ora nostalgica.
Greenpeace ha scelto due splendide zone, Scansano in provincia di Grosseto e Aggius, in Sardegna «per far capire che gli impianti eolici non solo sono un passaggio obbligato per il futuro energetico del nostro Paese, ma possono integrarsi perfettamente col paesaggio».
Per Greenpeace «Gli italiani, d´altra parte, l´eolico lo vogliono. Greenpeace, in collaborazione con Anev, ha recentemente diffuso i risultati di un´indagine sull´eolico commissionata alla Customer Asset Improvement: 800 persone intervistate e otto domande per capire cosa ne pensano gli italiani dell´energia che viene dal vento. E i risultati sono stati molto incoraggianti. Anche in Sardegna. A dispetto dell´ostruzionismo di Soru».
Su una scala da 1 a 5, nel giudizio di gradimento delle fonti rinnovabili la prima è il solare fotovoltaico con un voto di 4.5. L´eolico conquista il secondo posto con 4.1, ultime le biomasse con il 3.1.
«Dall´indagine emerge la necessità di introdurre delle cautele nella progettazione e nella programmazione dello sviluppo degli impianti eolici: l´atteggiamento nei confronti dell´eolico è molto positivo – sottolinea Greenpeace - a patto che venga garantita la tutela delle aree di rilevante interesse paesaggistico. Solo il 5.5 per cento del campione è tuttavia assolutamente contrario allo sviluppo dell´energia eolica perché modifica il paesaggio».
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