Il Parlamento europeo approvando una relazione in materia si e' impegnato per il miglioramento dell'attuale quadro normativo con l'obiettivo di produrre da tali fonti il 20% dell'energia consumata nell'Ue, entro il 2020. Ma e' necessario creare un ambiente di mercato favorevole, investire in infrastrutture, incoraggiare la ricerca, e incentivare anche fiscalmente i biocarburanti. Va poi promosso l'uso di tali fonti per il riscaldamento e il raffreddamento. Il Parlamento ha invitato la Commissione a presentare, al piu' tardi entro la fine del 2007, una proposta concernente un quadro legislativo per le energie rinnovabili (da adottare in codecisione) che rafforzi e migliori l'attuale normativa. La Commissione dovrebbe proporre un approccio settoriale che stabilisca ''obiettivi vincolanti, chiari e realistici'' per i settori dell'elettricita', dei trasporti e del riscaldamento e raffreddamento. I deputati ritengono che le fonti energetiche rinnovabili costituiscono un elemento chiave di un mix energetico sostenibile, contribuendo alla riduzione della dipendenza dalle importazioni e alla diversificazione del mix di combustibili, alla riduzione delle emissioni di CO2 e di altro tipo, allo sviluppo di nuove tecnologie innovative ed alle opportunita' di occupazione e di sviluppo regionale. Per promuovere le fonti rinnovabili, i deputati sollecitano l'istituzione e l'attuazione di piani d'azione per le energie rinnovabili (Par) a livello comunitario e nazionale, che contemplino obiettivi settoriali per incoraggiare gli investimenti, l'innovazione e la ricerca in tutti i settori. I Par, inoltre, dovrebbero essere sottoposti ad una valutazione strategica approfondita dell'impatto ambientale e affrontare specificamente la necessita' di riconciliare la produzione di energia rinnovabile con altre questioni ambientali (gestione forestale sostenibile, biodiversita', prevenzione del degrado del suolo, emissioni di gas ad effetto serra, ecc.)''. E alla Commissione e' quindi chiesto di assicurare che la legislazione comunitaria sull'energia rinnovabile e i Par includano criteri e disposizioni volti a prevenire i conflitti tra i diversi usi della biomassa. Gli europarlamentari hanno invitato la Commissione e gli Stati membri a raggiungere quanto prima un accordo sulla distribuzione dell'obiettivo del 20% di energie rinnovabili. In tale ambito, ogni Stato membro dovrebbe essere libero di scegliere le fonti energetiche rinnovabili piu' appropriate. Pertanto chiede che siano definite una serie di tappe per i Par e che questi siano rivisti ogni tre anni affinche' la Commissione possa adottare misure entro il 2020 se uno Stato membro non adempie ai suoi obblighi. Allo stesso tempo, i deputati deplorano che le autorita' regionali e locali nell'Ue continuino a mostrare insufficiente interesse a sfruttare e utilizzare fonti di energia rinnovabili e che l' obiettivo Ue di una quota del 12% di energie rinnovabili nel mix energetico comunitario entro il 2010 molto probabilmente non sara' raggiunto. Per creare condizioni di mercato favorevoli alle energie rinnovabili, i deputati chiedono di abolire le sovvenzioni irragionevoli e incoraggiare l'uso dinamico degli appalti pubblici in seno all'Unione europea. Si contribuirebbe in tal modo a ridurre i costi delle tecnologie di efficienza energetica e di quelle relative alle energie rinnovabili. Nell'auspicare l'elaborazione di una politica dei trasporti globale, rispettosa dell'ambiente e socialmente ed economicamente sostenibile, la relazione esorta gli Stati membri a fissare obiettivi ambiziosi in relazione all'utilizzo di fonti di energia rinnovabili nei trasporti pubblici e il graduale aumento degli standard relativi all'efficienza dei combustibili nel settore dei trasporti. L'Europarlamento ha accolto con soddisfazione la proposta della Commissione tesa a promuovere i biocarburanti e altre energie rinnovabili destinate ai trasporti imponendo un obiettivo vincolante del 10%, a condizione pero' che si possa dimostrare che tali carburanti sono prodotti in modo sostenibile. La Commissione e' invitata ad elaborare un sistema di certificazione dei biocarburanti (europei ed extracomunitari), completo e obbligatorio. Tale sistema dovrebbe assicurare che la loro produzione non comporti, direttamente o indirettamente, una perdita di biodiversita' e di risorse idriche, la diminuzione delle riserve di carbonio (a causa di cambiamenti nell'uso dei terreni) o problemi sociali come il rincaro dei prodotti alimentari. La relazione raccomanda inoltre il ricorso agli incentivi fiscali considerati un importante strumento per modificare le scelte dei consumatori e farli passare da combustibili fossili a biocombustibili. Incoraggia pertanto gli Stati membri a prendere in considerazione un incentivo fiscale che renda i biocarburanti una scelta economicamente razionale. (ANSA). XLO
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