A questo scopo i ministri francesi dell’Ecologia, Jean-Louis Borloo (foto), e delle Finanze, Christine Lagarde, hanno avviato l'altro ieri una consultazione pubblica presentando il libro bianco con alcune ipotesi di funzionamento del meccanismo (tutte le info a questo link).
L’obiettivo della tassa è quello di stimolare tanto le imprese quanto i consumatori a un consumo energetico più responsabile in modo da ottenere le tanto auspicate riduzioni dei gas serra. Naturalmente colpirà i settori più energivori, disincentivando l’uso di combustibili fossili, ma Parigi ha insisto sul fatto che non aggraverà la pressione fiscale su imprese e famiglie, in quanto sarà accompagnata da compensazioni o redistribuzione ai cittadini e alle imprese dei proventi raccolti.
A partire dagli anni 90 ci sono stati diversi tentativi di introdurre un carbon tax europea, tutti finora falliti per la riluttanza da parte degli Stati membri a trasferire competenze fiscali nazionali a Bruxelles.
Se fosse introdotta, la carbon tax dovrebbe integrarsi col sistema europeo di scambio delle emissioni (Ets) che assegna gratuitamente a gran parte delle industrie europee crediti di emissioni per un determinato quantitativo di CO2 superato il quale sono obbligate ad acquistarne altri da aziende più verdi.
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