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10-07-2009 |
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Linee guida, Assosolare: “Apprezzamento”. Ma servono correttivi |
Continuano ad arrivare al ministero dello Sviluppo economico le osservazioni delle associazioni delle rinnovabili sulle Linee Guida per l’autorizzazione unica per gli impianti a fonti rinnovabili, la cui bozza è stata inviata dall’Mse a fine giugno per un parere. |
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Dalla dura stroncatura di Anev si passa ai toni più pacati di Assosolare Associazione dell'industria solare fotovoltaica). Che esprime “apprezzamento per la
volontà di attuare l’articolo 12 del D. Lgs 387/03”. Ma anche in questo caso non mancano le perplessità e i distinguo.
In un comunicato, Assosolare ammette che con le Linee Guida arriva finalmente “un provvedimento che da tempo gli operatori attendevano e che risponde all’esigenza di apportare le necessarie modifiche al quadro normativo e regolamentare di riferimento per consentire il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili fissati dall’Unione Europea”.
Infatti, “a fronte di una scarna disciplina nazionale in molti casi il Piano Energetico Regionale è stato spesso strumentalizzato dalle autonomie locali, che lo hanno elevato a rango di atto normativo. È necessaria dunque “l’uniformazione dei criteri e delle procedure autorizzative su tutto il territorio nazionale”.
Entrando nel merito, l’associazione riconosce inoltre che il testo della "bozza “contiene elementi di vero interesse”, come quello “(p.to 8.1.1) per lo sviluppo di impianti solari in aree già degradate da attività antropiche, le cosiddette brownfield”, tuttavia avverte che “tra i criteri per l’individuazione di aree non idonee (all 3, p.to f), vi sono disposizioni fortemente limitative dello sfruttamento della fonte solare”.
Per Assosolare è necessario “tenere conto del fatto che l’energia solare a differenza di altre FER è una caratteristica tipica e comune della gran parte territorio nazionale”. A questo scopo suggerisce l’inserimento nella bozza di “correttivi”, come “la definizione di percentuali minime di territorio garantite
per la costruzione di tali impianti, anche alla luce dell’imminente entrata in vigore del burden sharing”.
Assosolare conclude il suo parere con “un’osservazione di carattere generale”, ovvero quella relativa all’art 3) sul limite dei 20 kW per la denuncia di inizio attività”.
“Ci pare limitativo – scrive l’associazione – escludere l’autorizzazione unica unicamente con il criterio delle dimensioni dell’impianto posto che per altre FER tale limite è altresì superiore. L’esempio per tutti è un impianto su tetti industriali che, anche se di dimensioni significative per area occupata e potenza, non
dovrebbe essere soggetto ad autorizzazione (attività di edilizia libera) se rientra nelle categorie di cui all’art. 11 c.3 del DLgs 115/08”.
A questo proposito “Perché non pensare ad una griglia, che sulla falsariga del conto energia, definisca per tipo e per taglia quali impianti fotovoltaici possano essere esclusi dall’autorizzazione unica?”
zeroemission.tv
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