Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa estesa Cookie Policy.
Chiudendo questo banner, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

ITA
Text-A-A-A
Cerca:
Newsletter Conto Energia Lavora con noi Faq Glossario
Home > News > Pianta ricava energia da scorie tossiche Invia
stampa
 
 

 
NEWS
01-11-2010 TUTTE LE NEWS
Pianta ricava energia da scorie tossiche
Una squadra di scienziati australiani e cinesi hanno collaudato con successo un nuovo metodo per ricavare energia pulita da terreni contaminati da scorie tossiche.
 
Il segreto sta in una pianta parente della canna da zucchero, detta erba dell'elefante (pennisetum purpureum) una pianta alta e perenne nativa delle praterie tropicali dell'Africa. Il progetto e' frutto di una collaborazione fra il Centro australiano di ricerca per la valutazione della contaminazione e la bonifica dell'ambiente (Crc Care) con l'universita' Shaoguan nella provincia di Guangdong. La pianta e' stata scelta perche' cresce in suolo estremamente povero ed e' efficiente nell'assorbire metalli pesanti e altre scorie inquinanti dal suolo, ha spiegato il direttore del Crc Care, prof. Ravi Naidu, alla radio nazionale Abc. L'erba dell'elefante e' efficace per due ragioni, ha aggiunto Naidu. La prima e' che quando si ha contaminazione da idrocarburi, l'erba e' capace di pompare ossigeno nel suolo e ne favorisce la biodegradazione. Il secondo ruolo e' con i contaminanti metallici: l'erba e' in grado di risucchiare i metalli ed accumularli nella parte superiore della pianta. Inoltre ha un alto potenziale per la produzione di etanolo. ''Ha un contenuto di zucchero piuttosto alto e si puo' usare per produrre etanolo tramite un processo di fermentazione'', ha spiegato lo studioso. L'erba e' stata messa alla prova in diversi terreni estesi nella provincia di Guangdong, pesantemente contaminati da attivita' mineraria. Le sperimentazioni ne hanno dimostrato l'efficacia nel rimuovere metalli come rame, nichelio e cadmio, oltre ad alte concentrazioni di zinco e piombo. Seguiranno ulteriori sperimentazioni in altre localita' della Cina ed in alcuni siti inquinati in Egitto.

ansa.it