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21-06-2006 |
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Follonica (GR), casa ecologica? L'amministraziuone fa lo sconto |
Costruisci una casa secondo i principi della bio-architettura?
Costa un po' di più, ma in compenso il Comune ti fa lo sconto sugli oneri concessori e fiscali. La proposta vale per le cooperative che realizzeranno i 100 nuovi alloggi di edilizia economica e popolare, ma in futuro l'amministrazione comunale potrebbe estendere a tutti i costruttori l'opportunità di usufruire delle agevolazioni.
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Quali sono le caratteristiche e i vantaggi (per la salute e per il portafogli) di una casa «a prova di ambiente», costruita con un approccio ecologico-sostenibile, utilizzando materiali riciclabili e forme alternative di approvvigionamento di energia?
Risponde l'architetto follonichese Patrizia Barbieri, presidente della sezione provinciale dell'Istituto nazionale di Bioarchitettura, costituita a Follonica a ottobre da 12 professionisti locali (oggi gli iscritti sono 36, quasi tutti del Golfo) con sede in via Bovio 1.
«Una casa passiva — spiega l'architetto Barbieri — è quella che permette di ridurre al minimo i consumi di un'abitazione, dall'energia elettrica al gas, sfruttando il sole e le coibentazioni (con legno compresso, sughero, canapa), tenendo conto dell’orientamento del sole, delle ombre provocate dagli edifici esistenti, della lontananza dalle linee di alta tensione. I bio-incentivi del Comune servirebbero a sensibilizzare i committenti e le imprese: i principi di buona urbanizzazione e sana costruzione dovrebbero essere applicati sin dalla progettazione, perché la legge prevede un consumo energetico senza dispersioni, ma edifici del genere sono ancora rari».
E' possibile che le nuove case popolari del Golfo vengano costruite secondo le regole della bio-architettura?
«Dipende dai tecnici delle cooperative, dalla sensibilità dei progettisti. Il Comune dovrebbe venir loro incontro — prosegue l'architetto — prevedendo solai più alti, pareti più spesse, energia solare per i radiatori e il riscaldamento dell'acqua, incentivi per il fotovoltaico, schermature. Costruire una casa in questo modo costa circa il 10% in più».
E gli incentivi economici quali potrebbero essere?
«Per i costruttori, una certa quota degli oneri di urbanizzazione da fissare a seconda della bio-architettura utilizzata nella costruzione e certificata tramite una accurata documentazione. Per i privati committenti, invece, incentivi volumetrici: l'uso dei solai, di alcuni locali. Le abitazioni biologiche al 100% potrebbero essere identificate da una sigla accanto al numero civico. Ma sono tutte idee da concordare con il Comune».
Le prossime iniziative dei bio-architetti grossetani?
«Vorremmo coinvolgere le scuole per sensibilizzare i ragazzi e le famiglie sul tema delle costruzioni, tramite esperienze di laboratorio e progettazioni realizzate dagli alunni. E poi — conclude Patrizia Barbieri — organizzare un corso di laurea in bioarchitettura all'università di Follonica».
Greenplanet
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