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15-02-2007 |
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Oltre 1.200 comuni italiani a energia pulita |
L'energia pulita in Italia si accende nei piccoli comuni. Solare fotovoltaico e termico, eolico, piccoli impianti idroelettrici, geotermia e vere biomasse sono una realta' in crescita nel nostro Paese, che ha visto in questo ultimo anno aumentare le buone pratiche soprattutto nei comuni con meno di 5000 abitanti. |
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Mentre le grandi citta' sono ancora indietro rispetto ai livelli raggiunti da altre metropoli europee. Sui 1.262 comuni che hanno investito nelle rinnovabili, la distribuzione delle fonti e' molto diversificata in base alle caratteristiche e alla qualita' dei territori.
Questa la fotografia scattata da Legambiente nel rapporto i comuni delle rinnovabili. Sette le citta' premiate: Varese Ligure (Sp), Selva di Val Gardena (Bz), Maratea (Pz), Cirigliano (Mt), Lecce, Napoli, Lagundo (Bz). Vincitore assoluto e' Varese Ligure che, con soli 2.400 abitanti, e' riuscito a installare 4 generatori eolici, per una potenza di 3,2 MW, due impianti solari fotovoltaici capaci di produrre 23 MW/h l'anno, un piccolo impianto idroelettrico e 60 metri quadrati di pannelli solari termici. ''Visti gli ormai evidenti cambiamenti climatici dobbiamo agire, innanzitutto, sulle leve del risparmio e dell'efficienza energetica. L'obiettivo del governo - afferma il sottosegretario del ministero dello Sviluppo Economico, Paolo Giaretta - e' pero' quello di costruire nuovi impianti utilizzando le fonti rinnovabili vere, sviluppare ulteriormente il filone della ricerca per rilanciare anche un'industria italiana tecnologica e innovativa che riesca a fare concorrenza in questa corsa mondiale di approvvigionamento di energia pulita dei nuovi Paesi emergenti''.
''In Italia oggi ci sono tutte le condizioni e le convenienze per investire nelle fonti rinnovabili, anche grazie agli incentivi introdotti dal governo con l'ultima Finanziaria - commenta Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - ma il loro effetto non e' automatico. Mancano ancora regole nazionali e le autorizzazioni agli impianti sono rallentate se non impedite in molte Regioni''. Anche le associazioni di categoria chiedono al governo di diminuire l'iter burocratico delle autorizzazioni. ''E' il primo passo - dichiara Simone Togni, segretario generale dell'Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento) - per dare certezze agli operatori del settore e alle aziende che intendono investire nelle nuove tecnologie pulite. Chiediamo che il rilascio delle autorizzazioni sia delegato direttamente ai comuni e alle province e che sia entro i 180 giorni. In Spagna e in Germania hanno realizzato, in un solo anno, quello che da noi e' stato realizzato in ben 10 anni anche se qui in Italia, negli ultimi tre anni, abbiamo costruito il 50% degli impianti. Nonostante questo attivismo il salto non c'e' stato - conclude Togni - perche' le aziende non hanno nessuna garanzia sui tempi''.
Rispetto all'Italia, nel resto d'Europa sono soprattutto le grandi citta' a darsi da fare con le fonti rinnovabili. Basti pensare che a Barcellona, in pochi anni, sono stati installati 30 mila mq di pannelli solari termici, a Londra sono previsti 7.500 impianti fotovoltaici, 25.000 impianti solari termici e impianti eolici di piccola e grande taglia, mentre a Berlino il programma solare si chiama 100 mila tetti per far capire l' ambizione al cambiamento. (ANSA).
www.ansa.it
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