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NEWS
25-05-2007 TUTTE LE NEWS
Nuova Zelanda, etanolo da monossido di carbonio
SYDNEY - Un'azienda neozelandese leader nel campo delle tecnologie che utilizzano la fermentazione batterica per la conversione del monossido di carbonio in etanolo, ha annunciato la prossima costruzione di un impianto pilota per la produzione commerciale di etanolo a partire dal monossido di carbonio, che viene generato come gas di scarico in molti processi industriali tra cui la siderurgia.
 
Parlando ad una conferenza sui biocarburanti in corso a Auckland, lo scienziato Howard Moore della societa', la LanzaFuels, ha riferito che il progetto potra' contare su un investimento di 3,5 milioni di dollari Usa dalla statunitense Khosla Ventures. Il processo e' di notevole interesse, ha detto, se si considera che per produrre una tonnellata di acciaio viene emessa mezza tonnellata di monossido di carbonio. Abitualmente il bioetanolo, che e' un alcol, viene prodotto mediante un processo di fermentazione delle biomasse, ovvero di prodotti agricoli ricchi di carboidrati e zuccheri quali cereali, canna da zucchero, patate e bietole. In campo energetico puo' essere utilizzato come componente per benzine o per la preparazione dell'Etbe (etere etilbutilico), un derivato alto ottanico. Il suo uso come carburante riduce dell'80% le emissioni di anidride carbonica, il piu' comune dei gas serra. In Nuova Zelanda vi e' forte resistenza fra gli agricoltori verso nuove coltivazioni di mais e di colza per produrre bioetanolo, che sottraggono terreni all'uso proficuo per allevamento di bestiame. Si calcola che piantagioni di mais per 40 mila ettari occuperebbero il terreno di 200 aziende agricole del settore caseario, uno dei piu' importanti per l'economia nazionale. (ANSA). XMC

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