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20-06-2007 |
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Dal mare ONDA DRAGO genera elettricitą |
Dopo decenni di studi accademici l'Onda Drago (Wave Dragon), un prototipo danese offshore, riscatta la possibilita' di sfruttare l'energia prodotta dalle onde. |
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Si tratta di una istallazione che, posizionata in mare ad una profondita' minima di 20 metri, si presenta come un enorme semicerchio di acciaio che spunta dall'acqua dai tre ai sei metri. La parte frontale dell'impianto e' costituita da una rampa ricurva che viene sormontata dalle onde. L'acqua finisce in un serbatoio posizionato dietro la rampa con un potenziale di energia superiore all'acqua circostante. Viene poi convogliata verso le idro-turbine che trasformano l'energia in elettricita'. Wave Dragon e' un'installazione che risponde all'accresciuto interesse manifestatosi negli ultimi due anni verso l'energia del moto ondoso. Un potenziale che, a detta della societa' costruttrice dell'Onda Drago, potrebbe soddisfare dal 10 al 50% del consumo europeo di elettricita'. Il sistema per sfruttare l'energia delle onde e' ormai pronto alla commercializzazione e gli operatori del settore stimano che l'industria delle energia del moto ondoso potra' avere lo stesso successo di quella eolica. L'idea del prototipo Onda Drago e' stata esposta a Bruxelles alla Green Week organizzata dalla Commissione europea. Il Direttore di Wave Dragon ha spiegato all'Ansa come da un primo prototipo, un congegno di 237 tonnellate installato in un fiordo a nord della Danimarca dal 2003 fino al 2007, ora si stia passando ad una realizzazione molto piu' importante al largo del Galles, a Milford Haven. Quattro anni di studio, 16.000 ore di test, hanno permesso di affrontare e risolvere i piu' importanti problemi che rappresenta lo sfruttamento dell'energia del moto ondoso. Si e' passati dalle difficolta' di convertire in elettricita' in modo efficiente questa particolare energia con caretteristiche molto peculiari, alla capacita' di costruire una struttura in grado di resistere alle tempeste e all'azione corrosiva del sale. La realizzazione Britannica, un vero parco ondoso, permessi permettendo, dovrebbe essere operativa dal 2008. Sara' in grado di soddisfare il bisogno di 2500, 3000 famiglie e permettera' di risparmiare l'emissione di 1.000 tonnellate di CO2. Approfittando di un sostenuto moto ondoso anche il Portogallo si sta muovendo per utilizzare la tecnologia 'Onda Drago'. E' gia' nata una compagnia per lo sviluppo di progetti,la Tecnodragon - Tecnologia da Energia das Ondas SA, che programma di costruire un parco ondoso di una potenza di 50 MW al largo delle coste portoghesi. Nessuna speranza c'e' invece per i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.Si tratta di un mare con un moto ondoso troppo debole per essere sfruttato dal sistema Onda Drago. (ANSA). YFZ-GU
www.ansa.it
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