E' quanto sostiene in un comunicato stampa l'Erec( Consiglio Europeo delle Energie Rinnovabili) che, appoggiando la proposta franco britannica per l'IVA ridotta sui prodotti di efficienza energetica, chiede che si allarghi il campo anche all'energia verde. La direttiva Ue sull'IVA comprende un elenco di beni e servizi a cui gli stati membri possono applicare un'imposta sul valore aggiunto ridotta. In campo energetico la lista include solo il consumo dei prodotti classici, come il gas e l'elettricita'. Cosi'i paesi membri che negli ultimi anni avrebbero voluto poter applicare lo stesso regime di favore ai prodotti e ai servizi legati all'efficienza energetica o alle RES hanno avuto le mani legate. Ora pero' qualcosa si muove. Francia e Gran Bretagna vorrebbero tassi fiscali ridotti anche per i prodotti dell'efficienza energetica e, insieme, ad ottobre hanno inviato una lettera alla Commissione europea annunciando l'intenzione di mettere sul tavolo e discutere la proposta all'Ecofin dello scorso 13 novembre. La questione non e' pero' stata sollevata e scivolera' a dicembre. La situazione attuale, chiarisce Oliver Schafer, direttore dell'Erec, crea un incentivo perverso a favore del consumo energetico, in conflitto con gli obiettivi dell'Unione europea in termini di politica energetica ed ambientale. Il settore delle energie rinnovabili ritiene che sia giunto il momento di applicare l'IVA ridotta anche alle RES e all' efficienza energetica, creando cosi' le stesse condizioni per tutti i prodotti energetici, almeno per cio' che riguarda la tassazione indiretta. (ANSA). YFZ-BR
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