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25-01-2006 |
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Crisi Gas: Eni annuncia raddoppio metri cubi non consegnati dalla Russia |
In accordo con quanto stima l'Eni, per la giornata odierna ammontano a 6 milioni i metri cubi di gas russo non consegnato all'Italia attraverso il sistema di trasporto internazionale. |
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Nello specifico, la riduzione in percentuale, sui 74 milioni di metri cubi richiesti, è pari a ben l'8,1%, quasi il doppio rispetto al 4,1% di ieri. Eni, nel ricordare che perdura quindi una situazione di difficoltà, venutasi a creare in seguito alla riduzione flusso di metano verso i paesi della Ue dovuto alla straordinaria ondata di freddo che sta colpendo in questi giorni la Russia, ha altresì precisato che la riduzione del gas, le cui previsioni sono tendenzialmente in aumento, è stata compensata tramite gli stoccaggi di modulazione. Nel frattempo, il Governo italiano sta cercando di correre ai ripari con delle “soluzione tampone”, e non a caso proprio ieri il Ministro delle Attività Produttive, On. Claudio Scajola, ha firmato il decreto con il quale viene istituito un sistema di offerta, da parte del settore industriale, di una interrompibilità della domanda di gas, nel caso sia necessario fare fronte ad un picco di consumi al termine del periodo invernale in corso. L'offerta - in accordo con quanto ha reso noto il Ministero - sarà remunerata mediante un fondo, già costituito dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas. Le imprese che offriranno tale servizio saranno selezionate mediante una procedura concorrenziale gestita dalla soc. Snam Rete Gas . L'offerta che viene richiesta corrisponde nel complesso ad una riduzione dei consumi di circa 20 milioni di metri cubi al giorno per complessivi 15 giorni.
Sul tema, ed in particolare sulla possibilità di utilizzare altre fonti diverse dal gas per la produzione di energia elettrica, sono intervenute con durezza Legambiente e le associazioni dei consumatori.
“Sostituire il gas con l'olio combustibile nelle centrali bi-fuel e riattivare la produzione di carbone non ha alcun senso. Diffidiamo i ministri dell'Ambiente e delle Attività produttive di dare seguito a questi provvedimenti miopi e costosi in termini sia economici, sia ambientali”. Così il direttore generale Legambiente, Francesco Ferrante, è intervenuto sulle misure d'intervento straordinarie annunciate dal ministro delle Attività produttive Claudia Scajola per far fronte all'emergenza gas scatenata dal taglio delle forniture russe e all'aumento dei consumi energetici legato al freddo dei giorni scorsi.
Per Adusbef e Federconsumatori “E' necessario dotarsi, come sistema-paese, di un serio e concreto piano energetico basato sulla politica del risparmio che preveda investimenti in innovazioni tecnologiche e l'intraprendere, con grande determinazione, la via delle energie alternative”. “Moltissimo - continua la nota delle associazioni dei consumatori - si può fare, a partire dalle bio-masse, al solare, al fotovoltaico, ed a tutte le altre tipologie energetiche che si possono mettere in campo”. “Tale strada - spiegano le associazioni - deve passare attraverso ingenti investimenti alla ricerca, da anni ormai dimenticata”. Secondo le associazioni sarebbe inoltre necessario, per un “piano energetico serio”, prevedere un'effettiva diversificazione degli approvvigionamenti di petrolio e gas: accelerando anzitutto l'importazione di gas metano liquefatto, costruendo nuovi impianti di rigassificazione e ampliando così l'importazione dai paesi nord africani.
it.biz.yahoo.com
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