Il gruppo ha dimostrato che sostituendo il liquido elettrolita con un colorante solido, è possibile stampare direttamente sui vetri delle finestre. Il processo avviene perchè il colorante organico agisce come la clorofilla, rilasciando elettroni. Attualmente i sistemi fotovoltaici basati sulla tecnica serigrafica sono soggetti alla instabilità termica che causa, ad esempio, l'espansione del liquido colorante con conseguenti problemi di sigillo dei moduli.
Il nuovo sistema prodotto dalla Oxford PV aggira il problema grazie all'utilizzo di un elettrodo in ossido di metallo solido imbevuto nella tintura organica; in questo modo celle possono essere serigrafate con facilità e non c'è il rischio di incorrere nel classico problema di come sigillare i moduli. Secondo Henry Snaith, direttore scientifico del progetto "uno dei grandi vantaggi è che siamo in grado di procedere molto facilmente. In questo caso non dovete preoccuparvi di eventuali chiusure e incapsulamenti, tra i principali problemi per le celle fotovoltaiche a base di colorante organico".
Per ora l'unico problema legato a questa soluzione è l'aspettativa di vita molto bassa. Kevin Arthur, capo esecutivo, afferma "uno dei problemi con le celle organiche è l'aspettativa di vita molto bassa - due o tre anni in genere - e per poter entrare nel settore dell'integrazione edilizia abbiamo bisogno di aspettative di 20 anni o più". Grazie al premio in denaro, la Oxford PV cercherà di concentrare l'attenzione su questo aspetto, collaborando con altri produttori, migliorando la qualità e l'efficienza del loro prodotto.
(Tommaso Tautonico)
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