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10-12-2010 |
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Fotovoltaico: il mercato più interessante è quello italiano. Prossimo step: la "grid parity" |
Serve una forte politica di sostegno alle rinnovabili, ma l’Italia potrebbe raggiungere già a fine anno la cosiddetta “grid parity”, la parità tra costi di produzione di energia da rinnovabili e fonti fossili, rivelandosi “il mercato più interessante” per quanto riguarda il fotovoltaico. |
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Ad affermarlo è il “Global Clean Power: A $2.3 Trillion Opportunity”, uno studio della Pew Charitable Trusts, un’organizzazione non governativa, che ha annunciato i suoi dati - sviluppati dal Bloomberg New Energy Finance - durante il vertice di Cancun.
Lo studio analizza l’investimento privato nel settore dell’energia pulita sino al 2020 nell’ambito di tre possibili scenari: “Politiche attuali”, ossia nessun cambiamento, “Copenhagen”, vale a dire politiche che rendono effettivi gli impegni presi durante i negoziati internazionali sul clima del 2009 ed “Energia pulita potenziata”, cioè politiche forti studiate per stimolare l’aumento degli investimenti e gli incrementi di capacità.
Secondo i risultati, considerando lo scenario “Energia pulita potenziata”, gli investimenti annuali nei Paesi del G-20 potrebbero ammontare a $337 miliardi nel 2020, con un aumento del 161% rispetto ai livelli del 2010. Cina, India, Giappone e Corea del Sud, incideranno maggiormente nel 2020, per circa il 40%, sugli investimenti in progetti di energia pulita, per tutti e tre gli scenari. In India, l’investimento annuale potrebbe raggiungere il 763% nel prossimo decennio, secondo lo scenario “Energia pulita potenziata”, e il 369% nello scenario “Politiche attuali”. Gli Stati Uniti hanno parecchio da guadagnare (il 40%) nell’adottare politiche aggressive di energia pulita, attirando - nello scenario “Energia pulita potenziata” - 342 miliardi di dollari di investimenti. Potrebbero crescere gli investimenti anche nell’Unione Europea (del 20%), passando ai 705 miliardi di dollari dal 2010 al 2020.
Ed ecco l’investimento complessivo in progetti di energia pulita nel prossimo decennio nei Paesi chiave europei, politiche permettendo:
- Germania - 208 miliardi di $;
- Regno Unito - 134 miliardi di $;
- Italia - 90 miliardi di $;
- Francia - 57 miliardi di $.
Ma veniamo alla parte di rapporto che ci riguarda da vicino. “Considerando gli alti prezzi dell’elettricità, l’Italia è uno dei Paesi più importanti nel quale ci si aspetta che l’energia solare raggiunga la ‘grid parity’ – si legge in una nota relativa ai nostri risultati - che significa che in un certo numero di anni, generando un kilovattora all’ora da un modulo solare, esso sarà direttamente competitivo a livelli di costi sul mercato dei prezzi, rispetto all’energia generata dalla rete. Di conseguenza il governo sarà tenuto nel 2011 a ridurre le attuali tariffe del conto energia per il solare, ma anche con questi tagli, l’analisi del Bloomberg New Energy Finance indica che l’Italia sarà il mercato più interessante nei prossimi anni per il solare fotovoltaico (FV)”.
Dati incoraggianti, dunque. Nello scenario relativo alle politiche forti, si prevede che l’investimento complessivo potenziale in Italia dal 2010 al 2020 sia di 90 miliardi di dollari, che farebbe leva su una capacità di generazione di energia da rinnovabile di 47 GW. Finora le tariffe in Conto energia hanno prodotto 1 GW in capacità solare, 1.1 GW in biomassa e 4.8 GW nell’eolico.
“Gli attuali incentivi, associati ad una potenziale ‘grid-parity’ nel fotovoltaico, significano che il solare ha un futuro potenzialmente molto brillante in Italia – si legge ancora nella nota sull’Italia - Il governo ha dichiarato che il 25% della sua energia alla fine di questo anno, arriverà da fonti rinnovabili e si è impegnato a ridurre le emissioni, entro il 2020, di almeno il 20 percento rispetto ai livelli del 1990, e probabilmente del 30 percento come parte dell’impegno dell’UE a Copenhagen”.
Le mosse del governo, secondo lo studio, hanno reso più efficiente la procedura delle concessioni, aprendo le porte dell’Italia a grandi sviluppatori e grandi progetti. Più critica, invece, la visione dell’eolico italiano, attualmente il terzo d’Europa, e del settore della biomassa, entrambi a rischio “perché il governo sta discutendo una modifica nel sistema delle certificazioni verdi che farebbe scendere i prezzi e renderebbe le entrate dei progettisti più instabili. Il settore del fotovoltaico è tutelato da questi cambiamenti perché è gestito da un diverso regime e l’Italia potrebbe diventare il mercato più vantaggioso del FV nel 2011, secondo il Bloomberg New Energy Finance”.
Ma lo sviluppo del fotovoltaico va controllato, secondo il report, per evitare il rischio di creare un ciclo di espansione e recessione. Bene dunque i tagli moderati agli incentivi inseriti nel Conto energia 2011, ma si tratta di provvedimenti da tenere sotto controllo e rivedere continuamente, adattandoli, per seguire meglio i costi del solare. “Il governo – suggerisce infine il report - può anche considerare di sospendere la tassa addizionale e finanziare programmi che assicurino che i potenziali acquirenti come i proprietari di residenziale, industriale e commerciale non sospendano l’acquisto una volta che le tariffe saranno eliminate”. (Anna Tita Gallo)
greenbiz.it
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