Le regioni spiegano che dopo l’incontro del 20 aprile c’è necessità di un ulteriore incontro per valutare il testo del decreto che, benché vede fatti dei passi in avanti, non è ancora del tutto condiviso soprattutto in alcuni aspetti dove si denotano alcune forti criticità.
L’entrata in vigore del decreto andrà a disciplinare il sistema degli incentivi agli impianti fotovoltaici dal 1° giugno 2011 fino al 31 dicembre 2016 con l’’obiettivo nazionale di raggiungere una potenza installata di circa 23.000 MW che corrisponderebbero a circa 6-7 miliardi di euro annui di spesa per lo Stato.
Non sono mancate le disapprovazioni al decreto da parte delle associazioni imprenditoriali delle rinnovabili come Aper, Assosolare, Asso Energie Future, Gifi-Anie e Rives, che ritengono il futuro delle rinnovabili a forte rischio con il decreto proposto soprattutto per gli impianti di grandi dimensioni e comunque sopra ad 1 Mw.
Anche il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola si associa alle proteste affermando che ”il Governo ha dato un colpo mortale, uccidendo la creatura delle energie rinnovabili, un settore dell’economia del nostro Paese vitale e con buone prospettive occupazionali.”
L’Anci continua a propone una maggiore gradualità nella riduzione tariffaria, più contenuta per i piccoli impianti e determinata in tagli di massimo il 20% entro il 2012 e con un massimo del 10% per il 2011.
Perplessità sono state espresse anche dalla CNA che ritiene i nuovi incentivi al fotovoltaico insufficienti e non idonei ad accogliere le esigenze delle decine di migliaia di imprese che operano nel settore rinnovabili visto che i tagli del 30% già al 2012 sono davvero troppo onerosi.
Le polemiche proseguono mentre Confindustria sostiene che gli incentivi sono troppo alti e si esprime con il vice presidente del comitato energia di Confindustria che si esprime: “non si comprende come possa essere equilibrata una soluzione che destina 7 miliardi al solo settore fotovoltaico se il tendenziale previsto per tutte le fonti rinnovabili elettriche è di 10 miliardi”
Non resta che attendere il 28 aprile data in cui si dovrebbe avere il via libera per la definizione finale del Quarto conto Energia, due soli giorni prima della data di scadenza di quello attualmente in vigore, sperando che possano essere apportate alcune migliorie.
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