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01-06-2011 TUTTE LE NEWS
La Regione Toscana chiede un intervento di modifica degli incentivi del fotovoltaico
Il Consiglio regionale della Toscana tramite una mozione che è sstata approvata a maggioranza, ha chiesto alla Giunta regionale, impegnando il suo Presidente, di attivarsi con la massima urgenza presso il Governo affinchè venga rivisto il testo del decreto legge (Quarto conto energia) che disciplina il sistema degli incentivi per il fotovoltaico.
 
La situazione non è cambiata infatti granchè in seguito alla definizione del quarto conto energia, ma la mozione ribadisce che il decreto “mette in serio pericolo lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia”. La mozione solleva numerose perplessità ed altrettante preoccupazioni per diversi aspetti contenuti nel decreto del quarto conto energia: il limite di 8mila MW per la potenza incentivabile ed il divieto di installare a terra impianti superiori ad 1 MW sono alcuni tra gli aspetti considerati maggiormente critici. Ma i problemi non riguardano solo il fotovoltaico, infatti nel decreto Romani, che ha ridisegnato la disciplina delle rinnovabili, spiega la mozione, anche nell’eolico, viene introdotta una riduzione retroattiva del 30% degli incentivi. Una tale disposizione è tuttavia vietata dalla stessa Unione europea, proprio per non mettere a rischio gli investimenti già effettuati. In più per l’aggiudicazione di impianti superiori a 5 MW è previsto il meccanismo delle aste al ribasso, che apre scenari di riduzione di garanzie di sicurezza oltre a i problemi per le eco-ristrutturazioni degli edifici pubblici. Il Consiglio regionale della Toscana ritiene che la strada da seguire per la riduzione dgli incentivi dovrebbe essere proporzionale al calo dei costi di installazione delle rinnovabili, per arrivare alla definitiva abrogazione solo dopo aver raggiunto la ‘grid party' (ovvero l’equivalenza tra il costo per il consumatore finale di un kw di energia fotovoltaica con un kw prodotto da fonti convenzionali). Nella mozione viene ribadito che non sono gli incentivi per lo sviluppo delle rinnovabili ad appesantire le bollette degli italiani, ma il peso e l'aumento dei costi è da addebitarsi agli incentivi pagati nel corso degli anni alle fonti energetiche ‘assimilabili’, quali le fonti fossili e l’eredità nucleare, e ai costi impropri che pesano per oltre tre miliardi di euro l’anno. (Cristina Iadeluca)

economia.we-news.com