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07-03-2006 TUTTE LE NEWS
La filiera dell'olio di girasole
Continua, a Padova, l'esperienza di produzione e utilizzo del biodiesel per autotrazione, ne precisiamo contorni e risultati in questa intervista a Valter Francescato, Associazione Italiana Energie Agroforestali (AIEL)

 

D. In quali casi è conveniente per un'azienda agricola pensare di destinare parte del proprio terreno alla coltura di girasole?

 (AIEL). E' conveniente, innanzitutto, se l'azienda agricola ha un allevamento animale. Da 3 Kg di semi di girasole prodotti, si ottengono 2 kg di panello di estrazione, ottimo alimento zootecnico che va valorizzato economicamente, e 1 kg di olio vegetale puro (PVO). Quindi è molto importante la presenza nell'azienda stessa, o comunque nel territorio o nel distretto in cui si vuole realizzare questo frantoio (anche consorziato) la presenza degli animali che valorizzino un sottoprodotto il cui valore economico si attesta fra i 12 e i 14 euro per quintale.

D. Che superfici agrarie è necessario destinare al girasole per poter avere una convenienza?

(AIEL). Nel territorio della provincia di Padova, ci sono moltissimi terreni vocati alla coltivazione del girasole. Tutti i terreni, ad esempio, coltivati a mais. Meglio ancora se l'azienda destina i terreni a riposo, il cosiddetto set aside, perchè appunto questi terreni possono essere meglio valorizzati producendo una coltura energetica come il girasole.

D. Può descrivere brevemente l'esperimento che state conducendo a Padova, in collaborazione con altri partner?

(AIEL). Sulla base di esperienze che abbiamo conosciuto, in particolare in Austria e Germania, abbiamo avviato il progetto "Azienda agrienergetica"  in provincia di Padova. Abbiamo coinvolto tre aziende agricole, che coltivano 15 ettari a girasole, e abbiamo realizzato un piccolo frantoio che riproducesse quello che in Austria si fa ormai da diversi anni: la filiera della produzione dell'olio vegetale puro e la sua valorizzazione all'interno dell'azienda agricola per renderla autonoma dal punto di vista energetico.

D. Quale deve essere l'approccio perchè la filiera si regga su basi solide?

(AIEL). La filiera dell'olio vegetale puro è basata sicuramente sull'aggregazione di più aziende agricole anche perchè la struttura fondiaria delle nostre aziende per la maggior parte è rappresentata da pochi ettari per ciascuna azienda agricola. Inoltre, per la trasformazione dell'olio sono necessarie alcune attrezzature, pur semplici ma che comunque richiedono un certo investimento. Perciò l'ideale è consorziare più aziende agricole e utilizzare il frantoio come strumento comune per tutte queste aziende. Quindi l'agricoltore produce una certa quantità di semente, la porta a trasformare al frantoio comune e poi ritira una certa quantità di olio che può utilizzare per riscaldare la propria abitazione o per generare energia elettrica in un generatore statico. Oltre a ritirare l'olio, naturalmente l'agricoltore, nel caso possegga un allevamento, ritirerà anche il panello con il quale andrà a surrogare tutta la parte proteica della dieta animale che oggi spesso proviene in gran parte da paesi esteri.

D. Quindi gli strumenti impiegati sono ?

(AIEL). Gli strumenti sono il frantoio, che è composto da una pressa meccanica per la spremitura a freddo del seme di girasole o del seme di colza, un sistema filtro che ci permette di ottenere l'olio con dei parametri di qualità adeguati poi al suo utilizzo negli apparecchi termici, quindi nei bruciatori a olio oppure appunto nei motori statici.

D. In quali contesti oggi siamo autorizzati a utilizzare l'olio vegetale?

(AIEL). Attualmente in Italia l'olio vegetale puro può essere utilizzato solo ed esclusivamente per il riscaldamento nelle abitazioni e per la produzione di energia elettrica e in motori statici. Non è consentito, perchè violerebbe la legge, impiegare quest'olio nella trazione quindi in motori di trattori, di automobili, camion perchè non esiste un contigente defiscalizzato. L'Italia è in grandissimo ritardo nell'applicazione della direttiva europea 2003/30/CE sulla promozione dell'uso dei biocarburanti che prevede per il 2010 la sostituzione di tutti i combustibili fossili utilizzati per trazione in una misura del 5,75% con i biocombustibili fra cui, oltre al biodiesel e al bioetanolo, anche l'olio vegetale puro.

D. Dal punto di vista del rendimento è importante la qualità dell'olio?

(AIEL). In particolare, quando si vuole utilizzare l'olio vegetale in motori di automobili e trattori è fondamentale curare la qualità dell'olio, quindi il cuore del frantoio diventa il sistema di filtraggio per garantire una serie di parametri chimico-fisici idonei al suo impiego in motori che devono essere rigorosamente adattati da aziende specializzate che rilasciano una garanzia per 2 anni sul motore.

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