L’Accordo si fonda su:
a) il Libro Bianco Nazionale per la valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili, approvato dal CIPE nel 1999, che ha individuato gli obiettivi quantitativi nazionali da perseguire individuando nelle fonti rinnovabili uno degli strumenti, insieme all’efficienza energetica e ai meccanismi flessibili, per consentire di mantenere gli impegni assunti con il protocollo di Kyoto per l’abbassamento delle emissioni di anidride carbonica;
b) le Linee Guida in materia di politica regionale e di sviluppo sostenibile nel settore energetico quale strumento di programmazione di settore;
c) il Decreto Legislativo n. 387/2003 per la costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili;
d) la delibera del Consiglio Provinciale di Benevento che ha approvato il Piano Energetico Ambientale Provinciale (PEA), redatto dall'Università del Sannio e dall'ENEA.
Per la Giunta “il protocollo recepito intende essere una risposta al fatto che, secondo la legislazione vigente, si verifica una situazione paradossale di mancato controllo: il Piano Energetico Ambientale della Provincia fissa in 70 MW l’apporto di energia eolica per il Sannio, le centrali che dovrebbero sorgere o che stanno sorgendo nei comuni fortorini (e, in alcuno di essi, le centrali sono più d’una) porterebbero ad una produzione complessiva che è calcolata in 500 MV, cioè quasi dieci volte di più.
Il meccanismo che consente questo “surplus” energetico è quello delle Conferenze di Servizio frazionate, indette cioè dai singoli Comuni, a fronte di singole richieste provenienti da molteplici Aziende del settore, al di fuori di un contesto organico e generale di programmazione territoriale.
E’ evidente che tale metodica alla base di decisioni che hanno rilevante impatto sul territorio non può essere tollerata e condivisa ulteriormente. Ora, il Protocollo siglato tra Regione e Provincia avvia un processo per mettere ordine in questa situazione facendo riferimento ad una legislazione che renda vincolante non solo la valutazione dell’impatto ambientale, ma anche a quella di impatto paesaggistico”.
Il Piano prevede un aumento di potenza da energie alternative, ma non di impianti, attraverso anche la riconversione delle tecnologie esistenti con la sperimentazione di nuove tecniche, grazie agli apporti del Marsec e dell’Università del Sannio.
In particolare si stanno studiando le possibili combinazioni tra le centrali fotovoltaiche e l’idrogeno. Secondo una simulazione, infatti, sarebbe teoricamente possibile che nelle aziende agricole siano installati impianti combinati che produrrebbero energia non solo per l’autoconsumo civile e degli impianti produttivi tutti, ma anche per la vendita all’esterno.
La Regione e la Provincia hanno deciso di sperimentare forme nuove di benefit territoriali con un fondo per l’energia agevolata: infine il protocollo stabilisce che l’Accademia per l’energia sia localizzata a San Bartolomeo in Galdo.
www.ilquaderno.it
|