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13-04-2006 TUTTE LE NEWS
Olive spagnole per riscaldare appartamenti
Ha gia' dato esiti positivi in piu' di 300 edifici a Madrid il test che utilizza i noccioli delle olive.
 
Cresce cosi' la speranza che le olive, di cui la Spagna e' uno dei maggiori produttori, saranno utilizzate come fonte alternativa per un'energia pulita. Questa nuova fonte pero' riceve gia' le prime critiche. La prima viene proprio dagli ambientalisti che sottolineano come dagli appartamenti e uffici alimentati con questo nuovo carburante provenga e permanga nell'atmosfera un odore sgradevole e il bilancio energetico non sia comunque positivo. Alle critiche risponde Jorge Tudel, responsabile dell' associazione dei proprietari degli appartamenti: ''La qualita' del riscaldamento e' elevata e piu' costante del gas naturale o del carbone, meno inquinante, i costi sono piu' bassi e ci permette di essere piu' indipendenti dalle fluttuazioni del prezzo del petrolio''. Nel frattempo la fabbrica produttrice, la Calordom, sta raccogliendo numerose adesioni da parte dei proprietari, entusiasti per il taglio dei costi sulla bolletta. Inoltre con la possibilita' di ricevere aiuti finanziari da parte delle autorita' regionali, che negli ultimi due anni ha rilanciato la ricerca sulle fonti rinnovabili, la Calordom ha deciso di investire 100.000 euro di cui il 20% verrebbe coperto da investimenti pubblici. Nel 2005, primo anno di sperimentazione, il costo annuale per il riscaldamento di un edificio e' stato di 17.000 euro contro i 23.000 dell'anno precedente con un risparmio pari al 30%. ''Nel 2006 riusciremo ad alimentare con le olive 300 edifici'', afferma Jorge Tudel. ''Nel 2001 quando ci siamo lanciati in questa iniziativa avevamo un solo dipendente. Ora ne abbiamo gia' 15 e il loro numero sicuramente aumentera'. L'energia e' al 100% non inquinante. L'utilizzo di legna compressa e' gia' stato utilizzato in Austria e in Germania ma la Spagna sta pian piano recuperando il divario ambientale con i Paesi del Nord Europa. Certo - conclude Tudel - l'energia che si riesce a produrre e' molto bassa e non puo' competere con il gas naturale, il petrolio o il carbone ma tutti questi esperimenti servono a diffondere, innanzitutto, una cultura ambientalista''. (ANSA).

www.ansa.it