SACRAMENTO (Stati Uniti). Col tempo e con la paglia maturano le sorbe... e la canaglia recita un antico proverbio. Sembra che dagli Stati Uniti ci siano segnali di risveglio. La ricca California assume la leadership americana nella lotta contro l´inquinamento dando vita ad una legge contro l’effetto serra. Lo Stato californiano, i cui provvedimenti spesso fanno scuola e sono seguiti da altri stati americani, ha presentato un progetto di legge con l´obiettivo di ridurre del 25% entro il 2020 il livello delle emissioni di biossido di carbonio e di altri gas nocivi, per tornare ai livelli del 1990. Se tutto ciò si verificherà, è più che una notizia nella superpotenza che ha rifiutato più volte di ratificare il protocollo di Kyoto per limitare il riscaldamento del pianeta.
I politologi americani affermano che la legge non dovrebbe avere problemi ad essere approvata e non sarà troppo ostacolata nemmeno dal governatore Arnold Schwarzenegger, anche se proviene dal «campo avverso» a quello democratico. E i poteri forti? Rimangono decisamente contrari al provvedimento legislativo. I produttori di energia, i raffinatori di petrolio, i produttori di cemento e i costruttori di auto preferiscono «autoridurre volontariamente» l’inquinamento. Una risposta che salvaguarda il portafoglio e rimane in linea a quanto fatto fino ad oggi: praticamente niente. Per la salvezza del pianeta bisogna sperare nella politica. Le misure californiane, tra l’altro, dovrebbero dare impulso anche ai programmi per le energie alternative come quella solare o l’eolica, quest’ultima già prodotta, in misura consistente, sfruttando le ampie superfici desertiche che si aprono est di Los Angeles.
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