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NEWS
12-10-2009 TUTTE LE NEWS
Fotovoltaico da primato in Veneto
Oltre duemila imprese che hanno fatto della sostenibilità il loro cavallo di battaglia, per un fatturato complessivo di 21 miliardi. Un impianto per la bioraffinazione destinato a segnare il passaggio dall'obsoleta petrolchimica a una più verde "agrochimica". E poi progetti di ricerca con ricadute a livello locale, nazionale ed europeo. Sono solo alcuni dei primati veneti nel campo dell'economia sostenibile, senza contare la presenza, in regione, dei più grandi produttori di pannelli fotovoltaici.

 
Metadistretto verde : Va da Verona a Venezia, passando per Padova e Belluno, il primo polo industriale "verde" d'Italia. Più di 400 imprese locali hanno aderito al Metas, il metadistretto regionale per lo sviluppo sostenibile che include le filiere produttive legate alle tecnologie e ai servizi ambientali (con un peso pari, rispettivamente, al 9% e al 41% sul totale), alla lavorazione delle risorse naturali (per il 50%), e a tutti i comparti affini e collegati, con un giro d'affari complessivo di 4,5 miliardi di euro e 17mila addetti movimentati (di cui il 35% nella sola provincia di Padova e il 30% tra Venezia e dintorni). Numeri di tutto rispetto, cui si aggiunge una serie di progetti innovativi dalle importanti ricadute future: in particolare, avrà sede presso il parco scientifico e tecnologico Vega di Venezia il primo impianto di bioraffineria in Italia, il "Green Oil", destinato a produrre biocombustibili di origine vegetale per motori diesel, ma anche additivi biologici senza conservanti e antiossidanti per alimenti, farmaci e cosmetici. «L'impianto di bioraffineria – commenta Giampietro Ravagnan, docente di microbiologia presso l'Università Ca'Foscari di Venezia e responsabile scientifico di Green Oil –è un'opportunità unica per il mercato italiano e internazionale. In Italia siamo molto competitivi nel settore, anche se stiamo rischiando di perdere l'occasione di essere i primi offerenti di queste tecnologie a livello internazionale». Il progetto, finanziato al 40% dalla Regione Veneto, avrà un costo di 664mila euro e sarà operativo nel gennaio 2010; per portarlo a termine, è stata costituita un'associazione temporanea di 24 aziende locali con il gruppo Sapio quale capofila. Ricerca al top: Ma l'innovazione ambientale veneta passa anche attraverso la ricerca universitaria. «L'università di Verona – commenta Alessandro Romeo, ricercatore dell'istituto impegnato proprio sul campo del fotovoltaico – è attiva su più fronti per realizzare progetti innovativi con partner locali e internazionali. Stiamo elaborando nuove celle fotovoltaiche realizzate con film sottili e polimeri flessibili; collaboriamo al progetto europeo "Alpine" per sviluppare nuovi sistemi di laser scribing delle celle solari, insieme all'Università di Parma e a varie aziende dei Paesi coinvolti». L'Università è anche coinvolta, insieme al partner principale Panariagroup (azienda attiva nella produzione di ceramiche), nel progetto "Efficienza energetica – Industria 2015", promosso dal ministero per lo Sviluppo economico. I ricercatori si propongono di sviluppare e mettere a punto piastrelle di ceramica nelle quali siano integrate celle fotovoltaiche, in grado di essere installate sulle pareti esterne degli edifici producendo così energia elettrica. (Andrea Curiat)

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