Sulla bozza di decreto per il terzo conto energia, dopo l'allarme lanciato da Assosolare sui rischi di una frenata per il settore fotovoltaico, sono state espresse osservazioni critiche anche da Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), che tuttavia giudica positivamente l'impostazione complessiva dell'ultima versione del decreto. L'Associazione propone quindi alcune modifiche finalizzate a mantenere vitale l'intero comparto.
Decurtazione annuale della tariffa
Il decremento annuale delle tariffe incentivanti previsto del 6% è secondo Aper troppo alto. La ridefinizione delle tariffe ha tenuto ampiamente conto del forte calo del prezzo dei moduli fotovoltaici nell’anno 2009 determinato oltre che dalla generale crisi economica, dal crollo del principale mercato fotovoltaico internazionale (Spagna), da un sostanziale aumento di taglia degli impianti di produzione, da una ottimizzazione della tecnologia del silicio. Non essendo prevedibile nel medio termine un sostanziale cambiamento dei prezzi in cui i margini sono attualmente depressi dall’eccesso di offerta, l'Associazione ritiene che un price cap del 4% possa più che adeguatamente rappresentare le dinamiche di mercato attese.
Tariffe incentivanti e periodo transitorio
Nel decreto, denuncia Aper, sono stati inseriti tagli eccessivi alle tariffe incentivanti per il periodo transitorio tra 2010 e 2011 tali da compromettere lo sviluppo del settore nel suo complesso e tali da bloccarlo completamente nelle regioni del Centro e Nord Italia, con evidenti ripercussioni anche sul raggiungimento dei vincolanti obiettivi che saranno posti con il burden sharing.
Le tariffe incentivanti, espresse in euro/kWh, proposte da Aper per l'anno 2011
L'Associazione concorda sul fatto che, anche grazie al miglioramento tecnologico, il prezzo dei moduli fotovoltaici sia in continua discesa ma al contempo evidenzia che i moduli rappresentano una voce sempre meno importante del costo finale di un impianto fotovoltaico. Pertanto, propone per gli impianti a terra di potenza superiore ai 1.000 kW una riduzione del 16% della tariffa incentivante.
Sostituzione amianto/eternit
Viene richiesta la reintroduzione del bonus del 10% rispetto alla tariffa “edificio” per gli impianti che prevedono anche la sostituzione amianto/eternit.
Pergole, tettoie e pensiline
Le pergole, tettoie e pensiline dovrebbero godere della tariffa “edificio”, fermo restando il rispetto di apposite linee guida che ne disciplinino le principali caratteristiche costruttive. Secondo Aper tali applicazioni, pur rappresentando un connubio virtuoso tra fotovoltaico e “arredo urbano”, sarebbero fortemente penalizzate se venissero a godere di tariffe inferiori a quelle riservate agli impianti su edifici, poiché intrinsecamente presentano costi equivalenti se non superiori agli impianti che vengono realizzati su immobili (basti pensare al solo extracosto della struttura portante che non si avrebbe su impianti fotovoltaici realizzati su edifici).
Impianti fotovoltaici innovativi
L'Associazione condivide e apprezza la scelta di incentivare sistemi fotovoltaici innovativi ma ritiene troppo bassi i limiti di potenza massima incentivabile previsti nel Decreto (200 MW per impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e 150 MW per impianti fotovoltaici a concentrazione).
Premio efficienza energetica
A differenza di quanto previsto nell’attuale Conto Energia, nel nuovo decreto potranno godere del premio per l'efficienza energetica gli interventi realizzati sul solo involucro edilizio: non saranno più ammissibili quindi gli interventi più frequenti come gli efficientamenti degli impianti tecnologici. L’Aper ribadisce l’opportunità di tornare all’attuale formulazione che è ritenuta la più idonea anche alla luce del raggiungimento degli obiettivi comunitari di riduzione del 20% dei consumi.
Semplificazione delle procedure
Infine, l’Associazione chiede che vengano attuate azioni legislative finalizzate ad una reale semplificazione delle procedure autorizzative (approvazione linee guida nazionali), azioni per un concreto miglioramento dell’accesso alla rete elettrica nazionale e la necessità di prevedere che gli impianti fotovoltaici a terra o su manufatti siano accatastati nella categoria E/3 “Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche” in luogo della categoria D/1 “opifici”.
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