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08-02-2006 TUTTE LE NEWS
ECO-ENERGIA: Europei dicono si ma 66% non accetta rincari
Il 41% degli italiani si schiera a favore dell'uso del solare e per lo sviluppo di nuove fonti piu' verdi che permettano di valorizzare al meglio le potenzialita' naturali di cui l'Italia dispone come il sole e le biomasse.
 
Si' al sole anche dal 48% degli europei ma il 66% dei cittadini dell'Unione non e' disposto a pagare neanche un centesimo di piu'. E' uno dei risultati dell'Eurobarometro sui temi legati all'energia. Alla domanda su quale fosse il livello decisionale preferibile per fare delle scelte in campo energetico, gli europei hanno concordato che la migliore dimensione per disegnare le politiche dell'energia e' quella europea. Il livello nazionale sembra quello piu' consono a dare alcune priorita', ad esempio a privilegiare la valorizzazione delle rinnovabili. Il 48% degli europei punta sul solare e anche il campione italiano scommette su questa scelta. Una minoranza ritiene che per ridurre la dipendenza dal petrolio piu' che ricorrere alle rinnovabili serva introdurre una legislazione ad hoc e il 12% pensa seriamente a un ritorno al nucleare. Sono greci e ciprioti i cittadini europei piu' schierati ed entusiasti nel sostenere una svolta ecologica dell'energia verso le rinnovabili, mentre i cittadini dei Paesi Bassi e della Danimarca sembrano invece contare di piu' e credere maggiormente sulla tecnologia e sulle ricerche avanzate. Piu' variegate le risposte in merito alle scelte di energia intelligente. Gli europei sono convinti che bisogna indirizzare gli sforzi verso consumi piu' razionali. Il 43% ritiene che la strada da percorrere sia quella di incrementare l'informazione e la sensibilizzazione dei cittadini. Ma una porzione altrettanto cospicua pensa anche che vadano introdotti regimi fiscali e misure di sostegno che penalizzino o premino i comportamenti energetici virtuosi o dissipatori. Ma solo un cittadino europeo su quattro pensa che l'efficienza energetica sia anche un mezzo efficace per migliorare le prestazioni e la competitivita' europea. In compenso 6 su dieci attribuiscono grande importanza ai consumi energetici della vettura o dell'elettrodomestico che acquistano, dimostrando di preferire prodotti meno energivori. Ma qui c'e' una amara sorpresa: pur essendo sensibili al risparmio energetico e pur dimostrandosi schierati e determinati sulla scommessa delle rinnovabili, i cittadini europei non sono disposti a spendere di piu' per l'energia intelligente. Almeno il 66% e' restio a pagare di piu' per consumi piu' verdi, a parita' di prestazioni. Con un distinguo: sono le donne che non vogliono investire su un futuro sostenibile, mentre gli intervistati di sesso maschile sembrano piu' inclini o sensibili a pagare per un domani piu' verde. Il 50% del campione comunque mentre e' disposto a ridurre anche sensibilmente i consumi, non ci sta ad un aumento dei costi energetici. Il 15% non intende cambiare le proprie abitudini e solo il 12%, pur di mantenere gli attuali livelli, sarebbe anche disponibile a spendere di piu'. (ANSA).

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