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08-03-2012 TUTTE LE NEWS
Rinnovabili in crescita, fotovoltaico più di eolico. Parlano gli esperti
Le potenzialità delle rinnovabili rimangono alte, i dati lo confermano. Ma il vuoto legislativo continua a incidere negativamente sullo sviluppo del settore.
 
Le previsioni di crescita delle rinnovabili al 2020 segnano a 23.000 MW il comparto del fotovoltaico (secondo gli ultimi dati del Gse si sono già raggiunti i 12.750 MW), mentre per l’eolico si stimano a 12.680 MW (ora si è a 6.860 MW). Dunque, c’è ancora da fare, ma le prospettive sono diverse. Entrambi i settori, fotovoltaico ed eolico lamentano la mancanza dei decreti attuativi e la sostanziale situazione di instabilità legislativa che ha causato il blocco degli investimenti. Da poco, sono stati pubblicati dal Gse i dati provvisori sulle fonti rinnovabili elettriche in Italia aggiornati al 31 dicembre 2011 (Clicca qui per vedere i dati completi). Il totale di energia prodotta da fonti rinnovabili è salito a 41.352 MW (+36,5% rispetto al 2010), grazie soprattutto al solare, che per la prima volta supera l’eolico, cresciuto da 3.470 a 12.750 MW. «Le stime Gse relative all'anno appena conclusosi sono in linea con quanto gli operatori si attendevano – ha dichiarato a Virgilio Go Green il presidente di Assosolare, Gianni Chianetta – Sono numeri che confermano le potenzialità del solare fotovoltaico e sottolineano l'importanza di ricomprendere il mix di produzione da FER in una più ampia e rinnovata strategia energetica per il Sistema Paese». «I numeri che abbiamo visto saranno confermati anche a giugno quando i dati diverranno definitivi, poiché il tempo passa, ma il vuoto legislativo non viene colmato. Ormai è un anno che aspettiamo i decreti attuativi» ha dichiarato il Dr. Luciano Pirazzi, collaboratore di Anev. «Come si può vedere, le installazioni continuano a crescere di circa 1.000 MW all’anno, ma il fenomeno dipende dal fatto che si stanno ricevendo via via le autorizzazioni per i vecchi impianti e che ancora quest’anno sia possibile usufruire dei vecchi incentivi. Quello che ci preoccupa è il futuro, a partire dal 2013 temiamo che il settore si fermerà» sottolinea Pirazzi. «Questa difficile situazione potrà essere superata solo quando le leggi saranno chiare - ha concluso l'esperto - ma al momento non c’è nessun segnale che faccia sperare in questo senso».

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