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19-09-2006 TUTTE LE NEWS
L’Ue crede nel fotovoltaico: opportunità di crescita economica
Per produrre occupati e richiamare investimenti è necessario creare un’industria dell’energia verde. Questa è la strada indicata dall’Unione europea a tutti i Paesi che fanno parte dell’Ue, strada che aiuterà non solo a rispettare l’ambiente ma saprà ridare al Vecchio Continente la spinta necessaria per vivere una nuova rinascita economica.
 
"Quello europeo – ha comunque voluto precisare Gianni Silvestrini, membro del Comitato Direttivo Europea Pv Platform - è un obiettivo indicativo. Sicuramente - ha spiegato nel suo intervento al Workshop organizzato dall'Enea su Il fotovoltaico: sviluppo della ricerca e opportunità per l'industria’ - il nostro paese, in questo settore, ha fatto poco, ed è il caso di dare un'accelerazione e superare il gap. In Italia non si è investito molto nel fotovoltaico ma si è già creata una rete di progettisti e piccole realtà industriali che potrebbero consentire di fare un salto in avanti". "Nel caso del fotovoltaico - ha detto ancora - va rivisto il meccanismo che ha portato ad un eccesso di domanda, che rischia di essere deleterio per il mercato perché è un meccanismo 'stop and go'. Bisognerebbe, al contrario, creare un meccanismo ambizioso, sostenibile economicamente e che dia certezza alle industrie che vogliono investire in Italia. Il problema è non solo creare la domanda per un'energia verde , ma creare un'industria per la produzione di energia verde sul modello della Germania, Spagna e Olanda, che hanno prodotto, così, decine di migliaia di occupati”. “Questo è il tempo - ha concluso Silvestrini - per creare le condizioni affinché, anche l'Italia conquisti una posizione di punta, in quella che è una rivoluzione energetica appena iniziata, che alcuni paesi hanno già capito e si stanno già attrezzando per essere pronti a cogliere questa nuova fase dello sviluppo energetico e non correre il rischio di restare ai margini, quando le pressioni climatiche e le scelte fatte dagli altri paesi obbligherà chi è restato indietro a fare scelte molto rapide".

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