Questa la conseguenza diretta nelle tasche del sistema Italia con l' applicazione del Protocollo di Kyoto. Tenendo conto del mix attuale dei combustibili fossili consumati in Italia, l' obiettivo del trattato salva-clima comporterebbe una riduzione, infatti, che va dal 15 al 20 per cento del consumo di questi combustibili. Questo quanto emerge dalla risoluzione approvata dalla Commissione Ambiente della Camera in cui si chiede al Governo italiano ''di assumere efficaci e incisive misure per ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera'' e assumere in ambito internazionale ''un forte impegno per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto, in vista della prossima Conferenza di Nairobi'', dal 6 al 17 novembre.
''La dimostrazione - ha detto il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ascoltato in Commissione - che il Protocollo di Kyoto non e' un costo ma un guadagno. Costa molto meno abbassare la Co2 che non pagare le conseguenze di una catastrofe climatica''. Sia il ministro che la Commissione hanno quindi sottolineato la necessita' che l'Italia e l'Europa assumano un ruolo da protagonisti nella sfida sul clima. ''E' fondamentale che l'Italia, insieme con l'Europa diventi protagonista di un cambiamento e di un impegno rispetto al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto e ai cambiamenti climatici'', ha detto il presidente della Commissione parlamentare, Ermete Realacci, sottolineando la necessita' ''di un grande impegno in innovazione e ricerca con una particolare attenzione al settore dei trasporti, alle piccole e medie imprese, all'agricoltura''.
E in particolare i trasporti e l'edilizia sono nel mirino del piano italiano salva-clima. ''Occorre che anche in questi due comparti, oltre a quello industriale, ci sia la capacita' nostra ad andare a un taglio considerevole delle emissioni'', ha affermato il ministro dell'Ambiente. ''Abbiamo un'esigenza nazionale, quella che l'Italia avvii e realizzi una politica virtuosa di taglio effettivo di Co2 in questi tre comparti e spero che il lavoro che si sta facendo per la Finanziaria possa servire ad andare in questa direzione'', ha detto Pecoraro Scanio sottolineando che c'e' anche ''un intervento da fare insieme al settore agricolo per catturare la Co2, cosa che il comparto e' in grado di fare''.
In Finanziaria, inoltre, per Kyoto, ha ricordato il ministro dell'Ambiente, e' previsto un fondo rotativo da 600 milioni di euro in tre anni mentre dall'Ue arriva un impegno formale a calcolare le quote sulle emissioni effettive del 2005 e non piu' sulle stime per superare la questione delle sovrallocazioni, cioe' un tetto di emissioni consentite superiori alla situazione reale applicato in Francia e Germania.
Nella risoluzione presentata da Ermete Realacci e sottoscritta dagli On.li De Angelis, Francescato, Peduli, Margiotta, Galeazzi, Iannuzzi, Mariani, Chianale, Benvenuto, Fagiani, Di Cagno Abbrescia, Mele, Picano, Acerbo, Adolfo, che ripropone le stesse linee di un'analoga risoluzione gia' approvata al Senato presentata fra gli altri dai senatori Ronchi, Matteoli, Ferrante, De Petris, Sodano, si chiede tra l'altro di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili; di fare piu' attenzione al settore dei trasporti; di dare priorita' all'efficienza energetica e al risparmio; di promuovere con piu' efficacia per lo sviluppo di tutte le fonte energetiche rinnovabili; di sviluppare distretti agro-energetici. (ANSA).
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