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07-05-2007 |
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Ewec, una conferenza per soffiare forte sulle pale eoliche |
Apre oggi a Milano l´Ewec, la Conferenza europea dell´energia eolica. L’vento si presenta come un’occasione per ribadire la necessità di certezza normativa, di provvedimenti e di azioni di governo per lo sviluppo dell’energia del vento in Italia. |
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Nel capoluogo lombardo si aprirà dunque il dibattito sull’energia eolica, al quale partecipano gli esponenti delle maggiori aziende del settore, le istituzioni e l’Associazione europea dell’industria eolica (Ewea). Mentre quest’ultima promuoverà la campagna “cogliere l’opportunità” mirata alla trasformazione della crisi energetica e ambientale in una possibilità di sviluppo per l’Unione, l’Anev – Associazione nazionale energia del vento – coglierà l’occasione per chiedere al governo di provvedere con celerità alla definizione del quadro normativo esistente e alla stabilità di crescita delle rinnovabili.
Opportuni studi dimostrano che, partendo dall’obiettivo comunitario del 2010 ed una crescita cauta, ma costante, degli impianti eolici fino a 7.100 mw come potenza efficiente istallata, si riuscirebbe ad ottenere un risparmio medio annuo fino a 650 milioni di euro, un’immissione in rete di 15 twh e a evitare l’emissione di 15 tonnellate di CO2 in atmosfera.
Tali risultati, sommati a quelli che si possono raggiungere attraverso l’impiego di altre tecnologie rinnovabili, consentirebbero di raggiungere agli impegni comunitari ed internazionali assunti dal governo italiano ed allo stesso tempo permetterebbero un risparmio economico notevole oltre ad uno svincolo dalla dipendenza energetica dagli altri paesi.
Dopo quattro anni dal recepimento della direttiva comunitaria del 2001 è l’ora che l’Italia provveda all’emanazione dei provvedimenti relativi all’incremento della quota d’obbligo, l’individuazione degli obiettivi nazionali per fonte e per regione e la definizione di una procedura unica e semplificata che sostituisca quelle locali.
L’inerzia comporta il non sviluppo degli impianti eolici in Italia, la lentezza nel rilascio delle autorizzazione per la costruzione degli impianti, la mortalità dei progetti eolici e di conseguenza il non raggiungimento dell’obiettivo della produzione entro il 2010 del 25% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili.
La richiesta dell’Anev testimonia di nuovo la necessità di un intervento diretto attraverso una strategia di governo mirata e indirizzata verso la sostenibilità. La mancanza di linee guida chiare e definite comporta solo ritardo nel raggiungimento degli obiettivi prefissati e un rallentamento nella crescita dell’Italia nel campo delle nuove tecnologie di produzione di energie rinnovabili.
greenreport
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