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Al posto della discussa tassa sul tubo arriva quella sulle concessioni idroelettriche per la produzione di elettricità da “grandi derivazioni”.
Oltre a prorogare di 10 anni le concessioni, si introduce “un canone aggiuntivo unico” a carico delle imprese. Dal questa nuova imposta dovrebbero entrare circa 50 milioni ogni anno nelle casse dello Stato, mentre altri 10 milioni andranno ai Comuni interessati.