A fare un bilancio sulle eco-energie e indicare le prospettive e' Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club secondo il quale ''il nuovo governo dovra' indicare le prossime politiche per rinnovabili ed efficienza energetica. Non potra' comunque eludere i vincoli internazionali e la forte crescita di questi settori soprattutto al nord''. ''Certo, ci sono gli obiettivi europei al 2020 (legalmente vincolanti per le fonti rinnovabili) - ricorda Silvestrini nell' editoriale apparso sul portale Legambiente-Kyoto Club Qualenergia.it - che rappresentano un punto di riferimento a cui l'Italia non si potra' sottrarre.
Ma e' evidente che ci puo' essere piu' o meno convinzione nella definizione delle politiche di promozione necessarie, e le scelte che verranno effettuate potranno cambiare il quadro nel medio periodo''. Silvestrini cita il boom del fotovoltaico, settore in cui ''vengono ormai collegati in rete piu' di mille impianti ogni mese'', rilevando inoltre che ''si sta assistendo a una fioritura di iniziative imprenditoriali sul fronte delle rinnovabili, con molte nuove imprese impegnate nella produzione di tecnologie solari radicate nel nord del Paese''. Presupposti che, a detta di Silvestrini, stanno creando ''una massa critica di interessi che spingera' per la prosecuzione di politiche di incentivazione''. Politiche che sarebbero pero' a rischio, secondo il direttore generale del Kyoto Club, con l'avvento del nuovo governo.
''Il settore dove invece il mercato non potra' che crescere - scrive ancora Silvestrini - e' quello della efficienza energetica. Da un lato i prezzi dell'energia sono elevati e continueranno a esserlo. Dall'altro siamo di fronte a un quadro normativo molto favorevole, come dimostra l'obbligo sui certificati bianchi recentemente esteso al 2012, le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici estese al 2010 i requisiti sempre piu' stringenti per la nuova edilizia a partire dal 2010. Si tratta peraltro di norme destinate a portare benefici netti al sistema-Paese (minori importazioni energetiche), oltre che agli utenti finali e, quindi, meno soggette a cambiamenti''.
I vincoli internazionali di Kyoto, in ogni caso, saranno destinati a influenzare in maniera decisiva le scelte energetiche dei singoli Paesi: ''L'Italia e' in grave ritardo - sottolinea l'ingegnere - ma gli ultimi due anni hanno visto una prima inversione di tendenza con una riduzione delle emissioni. Continuare in questa direzione comportera' una minore necessita' di ricorrere a crediti di carbonio dall'estero o di pagare sanzioni. E poi ci sono gli impegni europei del 2020 che tracciano un percorso ineludibile nei prossimi anni''. ''Una strategia intelligente - conclude Silvestrini - e' destinata a pagare. La Germania, in pochi anni ha creato un industria delle rinnovabili con 250.000 addetti con investimenti che nel solo 2007 hanno sorpassato i 10 miliardi di euro e con una quota di energia verde raddoppiata tra il 2002 e il 2007 (dal 3,0% al 6,7% di energia primaria), dimostrando che una politica seria puo' indurre in tempi rapidi ricadute occupazionali, industriali e innovazione''. (ANSA).
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