(la puntata la potete rivedere qui) . Riccardo Iacona ha indagato sulle energie rinnovabili andando in Germania, Austria e Italia per provare a capire come stanno le cose, in loco. Le cose stanno in maniera molto semplice: in Germania e Austria, ad esempio, con l’approvazione di una semplice legge si è deciso di sovvenzionare, sì proprio sovvenzionare, e sostenere economicamente con i soldi dei cittadini le energie rinnovabili, quali eolico, fotovoltaico e biomasse. E Iacona mostra l’esemplare caso della città di Marburg. In Italia, altrettanto semplicemente di è deciso di sovvenzionare attraverso i CIP6, le energie assimilate, ossia i termovalorizzatori o di sostenere l’industria del petrolio e ora quella del nucleare. Per quanto riguarda, poi le centrali, Iacona ne parla con Giovanna Botteri inviata della Rai a New York a propositi dell’annuncio del Presidente Obama di riprenderne la costruzione dopo 30 anni. La Botteri sottolinea che si tratta di centrali nucleari di IV generazione la cui sicurezza sembra nettamente superiore a quelle di III generazione che saranno costruite in Italia. Il dato più interessante dell’inchiesta di Iacona, che dovrebbe far riflettere i detrattori delle rinnovabili, è che in totale si sono creati 750mila nuovi posti di lavoro, il settore è l’unico a non essere toccato dalla crisi, i bilanci continuano a crescere e il nucleare non fa queste promesse. Con le rinnovabili in Germania producono il 16% del fabbisogno energetico nazionale. Con le tre centrali nucleari di prossima costruzione in Italia si produrrà il 20% del fabbisogno energetico nazionale dopo 10 anni dall’inizio della loro installazione. Un impianto eolico o un parco fotovoltaico possono essere costruiti in pochi anni, un paio e producono immediatamente energia. In Italia le cose vanno in maniera opposta, a noi pare che le rinnovabili non piacciano, le Linee Guida a corredo della legge che le approva non sono mai state promulgate; le regioni fanno quello che vogliono o che possono; i pannelli solari non sono amati, così come le pale eoliche su cui la mafia ci avrebbe messo le mani nel trapanese.
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