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NEWS
30-03-2006 TUTTE LE NEWS
Costruire con vento, sole e acqua... l'architettura si fa biologica
Così la casa aiuta a star bene. Dalle dimore importanti agli edifici popolari
Le regole per un miglior sfruttamento delle risorse influenzano l'edilizia
 
MILANO - Dalle dimore più esclusive ai caseggiati popolari: i principi dell'ecoarchitettura si diffondono globalmente. Nella nuova casa di David Cameron, a Notting Hill, per esempio, stanno montando le turbine a vento: dischi del diametro di un metro e 75, "che però fanno poco rumore e poi mica tutti guardano il tetto", commenta soddisfatto Alex Michaelis, 40 anni, l'ecoarchitetto scelto dal giovane leader dei conservatori britannci per varare il progetto da un milione di sterline della sua nuova residenza londinese, ristrutturata secondo i più avanzati principi di sostenibilità con un raccoglitore d'acqua piovana che viene filtrata e riciclata e i pannelli solari. A Verocai, intanto, alle porte di Cortina d'Ampezzo, Massimo e Milly Moratti, lui padrone dell'Inter, lei leader dei verdi milanesi, stanno per aprire la loro nuova villa ecologica, un fienile tutto in pietra e legno con mattoni di argilla cruda che funzionano da termoregolatori: inaugurazione a Pasqua, recupero storico inappuntabile ma soprattutto uso di tecniche e materiali esclusivamente bio, a cominciare dal riscaldamento a sonde geotermiche, su progetto del precursore dell'architettura bioecologica in Italia, Severpaolo Tagliasacchi. "Un lusso? È vero - risponde Milly Moratti - ma abbiamo fatto una specie di abbecedario che speriamo sia seguito da altri". Conservatori in Inghilterra, progressisti in Italia. Uniti dal nuovo, prepotente bisogno di costruire secondo criteri che rispettino l'ambiente e consentano il massimo del risparmio energetico. Nell'ex fienile di Cortina la caldaia non è il contenitore dove si brucia un combustibile, ma dove s'immagazzina il calore che viene da sottoterra. Nella casa vittoriana del leader dei Tories perfino l'acqua della lavatrice è quella scaricata dalla doccia. Una tendenza che in Italia ha dato origine negli anni '90 a un movimento, sfociato nell'Associazione nazionale architettura bioecologica che ora, in grande ritardo rispetto a paesi come Germania, Austria, Svizzera (dove l'architetto Gregorio Cueni ha costruito per un ristorante un impianto che recupera il calore delle cucine) sta prendendo sempre più piede. "Il modo di costruire - dice l'architetto Tagliasacchi - influenza la salute; e così come oggi si è alzato il livello di attenzione al cibo, lo stesso accade per l'abitare. Sul piano culturale si giudica la bontà di un progetto anche in base alla sua sostenibilità". E Michaelis: "Negli ultimi anni molta gente ha cominciato a interessarsi al modo di costruire ecologico e molti clienti chiedono d'applicare quei principi per il bene proprio e di tutta la società". Se è facile capire i vantaggi (meno spreco di risorse, riciclo, sfruttamento dell'energia rinnovabile), è intuitivo immaginare anche gli svantaggi: che sono costi del 10-15% più alti e difficoltà nel reperire i materiali. Sarà presto su internet, a cura di Tagliasacchi e su richiesta dei colleghi europei che già ne dispongono per i loro Paesi, la banca dati italiana con 7mila indirizzi di produttori, rivenditori, artigiani, importatori di materiali da costruzione bio; elenco molto atteso anche perché secondo una ricerca dell'Oms solo il 5% dei prodotti normalmente usati in edilizia risultano innocui. Ma non si tratta solo di pochi, elitari clienti: anche le amministrazioni pubbliche più illuminate stanno realizzando che i maggiori costi di partenza s'ammortizzano poi con minori costi di gestione. A Bolzano il progetto Casanova, case popolari e in cooperativa, segue 5 principi di bioarchitettura: verde, migliore esposizione al sole, finestre commisurate al soleggiamento, raccolta delle acque piovane per uso igienico-sanitario, teleriscaldamento. Mentre il villaggio fotovoltaico di Alessandria, il cui impianto è in grado di produrre 163 chilowatt d'energia, è stato presentato al City Solar Congress di Oxford. (CINZIA SASSO)

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