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12-05-2006 |
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7,5 TNL CO2 per ogni Italiano; vento contro gas serra |
Italiani mangiatori di energia. Nel 2006, rispetto al 2005, il consumo di elettricita' pro-capite e' aumentato del 14% passando dai 4.900 kWh ai 5.620 del 2006; in crescita anche il ricorso al carbone (15,6 % del totale del 2006 rispetto al 14,6% del 2005) per la generazione elettrica. |
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Le emissioni di CO2, associate ad un dollaro di Pil, sono pari a 0,3 Kg mentre le tonnellate pro-capite sono pari a 7,5. Questa la fotografia scattata dal Piccolo Libro Verde 2006 dalla Banca Mondiale e presentata a New York, all'Onu, in occasione della riunione sullo Sviluppo Sostenibile. Numeri che ripropongono la questione dell'emergenza energia in Italia e rilanciano il discorso rinnovabili, ancora poco sviluppato nel nostro Paese ma che invece puo' portare enormi vantaggi, anche in relazione agli obiettivi del Protocollo di Kyoto.
''Per quanto riguarda l'Italia - afferma l'Anev (Associazione nazionale energia del vento) - e' importante evidenziare quanto l'energia eolica e tutte le fonti rinnovabili possano contribuire alla soluzione della questione emissioni di CO2 nonche' allo sviluppo di un parco di generazione elettrica basato su un equilibrato mix energetico che non ponga il nostro Paese alla merce' di una unica (o preponderante) fonte energetica''. In particolare per l'eolico, l'attuale potenza installata in Italia consente, riferisce l'Anev, di evitare l' emissione in atmosfera di circa 4 milioni di tonnellate di CO2 e di risparmiare cosi' ben 12 milioni di barili di petrolio. Tornando ai dati della Banca Mondiale, nel Mondo si sono prodotte, nel corso di dieci anni, vale a dire dalla Conferenza di Rio 1992, 24 miliardi di tonnellate di CO2 facendo registrare un aumento del 15%. Certo la causa principale sembra provenire dal notevole incremento di emissioni di CO2 derivante dalla forte espansione economica di Cina e India (+57% e +33%) che causano oltre il 20% delle emissione globali. Le emissioni provengono per l'80% dal settore dell'energia, attraverso la combustione di combustibili fossili, mentre per il restante 20% dal settore agricolo.
Jamal Saghir, direttore settore 'Energia e Acqua' della Banca Mondiale, afferma che il carbone e' la principale fonte per la generazione elettrica e il suo uso e' incrementato nel tempo soprattutto nei Paesi a basso reddito dove la quota di elettricita' cosi' prodotta e' passata dal 41% nel 1990 al 46% nel 2003. Nello stesso lasso di tempo, in Cina si e' passati dal 71 al 79% ed in India dal 65 al 68%. (ANSA).
www.ansa.it
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