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25-05-2006 |
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Eolico, paesaggio ed etica |
Gli ambientalisti di fronte a nuove scelte e vecchi vizi
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Quando anni fa si iniziò a parlare di economia etica molti mostravano chiari segni di diffidenza, stessa cosa è accaduta, più recentemente, a proposito del commercio equo e solidale.
La storia si ripete, ora, a proposito dell'eolico. Nel senso che di fronte all'urgenza di passare dalle fonti energetiche basate su combustibili fossili a quelle basate su fonti rinnovabili, c'è chi dice no adducendo ragioni estetiche, di bellezza paesaggistica.
Può sembrare eccentrico, o addirittura un passo indietro verso quel considerare la natura come paesaggio immutabile e solo da godere esteticamente. Resta il fatto che il confronto è all'interno del movimento ambientalista mentre dall'esterno vi sono le nuove forze economiche che cercano di impossessarsi di fette della nuova torta.
La verità, forse ancora tutta da svelare e riscoprire, è che sta cambiando qualcosa, che dopo la perdita di punti di riferimento ideologico-politici, la società sta maturando un modo inedito di concepire il rapporto con l'ambiente basato su un'equità non interferente.
In Spagna si dà pari dignità ad una specie non umana ma senziente, i diritti animali ovunque si fanno strada, i vegetariani aumentano mentre si scoprono sempre più i guasti all'uomo derivanti da un'alimentazione prevalentemente carnivora... forse c'è da meditare di più e capire dove si stia andando e cosa muove le nuove generazioni.
In campo energetico sarebbe il caso di battere di più sul risparmio prima di sposare cause e litigare fra ambientalisti. «Secondo uno studio indipendente – sottolinea l'associazione Fare verde - a parità di servizi finali per l'utenza l'Italia potrebbe ridurre fino al 46% la propria domanda energetica. Basti pensare agli apparecchi elettronici lasciati in funzione "stand-by": nel caso di un televisore il consumo medio in stand by varia tra 1 e 4 watt: un televisore apparentemente “spenta” ma in stand by per 20 ore al giorno per 365 giorni l'anno consuma 22 Kw in un anno. Se moltiplichiamo per i televisori presenti in Italia arriviamo a 660 miliardi di watt ora l'anno».
Forse anche certi ambientalisti cedono di fronte al business assorbendone le logiche. Non bisognerebbe mai dimenticare che il rapporto costi/benefici è sempre valido purché si conoscano i benefici. E il paesaggio è parte integrante dei benefici e dei diritti dell'uomo. È una categoria antica che si era persa ma anche l'etica s'era smarrita...
(Ignazio Lippolis)
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