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21-07-2006 TUTTE LE NEWS
Energia: Pecoraro Scanio, piani per porti e rigassificatori
Basta con i singoli progetti, "l' Italia ha bisogno di piani nazionali di valutazione ambientale strategica su porti, rigassificatori, energia e trasporti".
 
Così il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che in un forum all'Ansa ha toccato alcuni temi chiave in materia di ambiente e tutela del territorio e del mare. In tal senso il Dpef, ha sottolineato Pecoraro Scanio, "per la prima volta ha una forte valenza ambientale". "Dobbiamo essere molto espliciti: l'Italia non è una piattaforma logistica, l'Italia - ha detto il ministro - è un grande Paese turistico che ha anche grande valenza nei settori dell'agricoltura, dell'industria e dell'artigianato di qualità. Non può diventare semplicemente una piattaforma di cemento nel Mediterraneo". Questo sarebbe "la negazione di tutti i progetti dell'Italia e dell'Ue", ha affermato Pecoraro Scanio sottolineando l'importanza in tal senso "di rilanciare la tutela della biodiversità come valore della qualità della vita e valore economico, perché la biodiversità è un valore economico incommensurabile". Accanto alla salvaguardia, lo sviluppo. Opere sì, dice Pecoraro al forum dell'Ansa, cui hanno partecipato il presidente dell'Agenzia di stampa, Boris Biancheri, l'amministratore delegato, Mario Rosso, e il direttore, Pierluigi Magnaschi, ma solo sulla base di piani seri e chiari che devono riguardare l' intera penisola e non le singole realtà territoriali. "E questo - ha detto Pecoraro - nel Dpef c'é". "Nel documento di programmazione economica - ha riferito il ministro - è stata data grande attenzione alla Valutazione ambientale strategica. Basta con l'analizzare i singoli progetti, dobbiamo avere una grande valutazione per esempio sul piano dei trasporti di questo Paese e quindi capire cosa serve di più per spostare la merce davvero dalla strada alla ferrovia al mare. Bisogna avere un piano serio di valutazione ambientale strategica sull'energia e se dobbiamo fare dei rigassificatori va bene, ma allora dobbiamo sapere quanti e dove. Non è possibile che ogni singola regione inventa un giorno che vuole un rigassificatore". "Abbiamo bisogno - ha aggiunto Pecoraro - di un grande piano sui porti che rimetta in sicurezza e rafforzi i porti che abbiamo ma senza disseminare di porti il Paese". Altro tema caldo, l'energia. "Nel Dpef si è posto l' obiettivo di non fare più aumentare la domanda nel nostro Paese. Questo significa - ha sottolineato il ministro dell' Ambiente - investire fortemente su innovazione ed efficienza. Basta con lo spreco dell'energia che ci porta a costruire impianti molto spesso inquinanti che creano problemi ma al contrario sviluppiamo le migliori tecnologie italiane perché nell'efficienza energetica noi siamo leader. Nel dover produrre energia con fonti non rinnovabili rischiamo di aumentare il deficit della nostra bilancia commerciale". Sul tema, Pecoraro Scanio ha annunciato di essere a lavoro per un ddl sulla promozione delle fonti rinnovabili. "Dobbiamo diventare leader di tecnologie nel solare", ha affermato. E insieme all'energia il Dpef "riserva una grande attenzione - ha rilevato Pecoraro Scanio - anche al mare che per la prima volta entra nel documento di programmazione economico finanziaria e che è finalmente anche nel nome del mio ministero che diventa anche di tutela del mare". Sul tavolo anche una delle sfide più imminenti: gli obeittivi fissati dal Protocollo di Kyoto. "Noi - ha detto il ministro dell'Ambiente - dobbiamo ridurre le emissioni di Co2. E' un dovere planetario ribadito tra l'altro al G8 in particolare con la dichiarazione comune di Prodi, Chirac, Merkel e Blair che, addirittura, dicono che al 2050 bisogna arrivare a tagliare le emissioni di Co2 del 60-80 per cento. Non possiamo distruggere il Pianeta con le nostre emissioni. Già abbiamo un cambiamento climatico in atto, già assisteremo all'aumento del livello dei mari. Dobbiamo fare in modo che questo non diventi una catastrofe per l'umanità". "Abbiamo un dovere nei confronti di noi stessi e del futuro. Per fare questo le emissioni di Co2 le deve ridurre non solo l'industria ma anche i trasporti e le civili abitazioni. Il piano sull'industria prevede che ci sia un taglio di emissioni. Tutti i Paesi stanno facendo una politica di tagli e anche l'Italia dovrà farlo salvaguardando ovviamente i livelli di competitività delle imprese che diventano, però, competitive con l'innovazione e non con trucchi per evitare i tagli. I tagli delle emissioni ci devono essere". (ANSA)

www.ansa.it