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06-07-2007 |
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Biocarburanti, Europa per mercato ecosostenibile |
Con un mega convegno che oggi e domani riunisce a Bruxelles i maggiori produttori mondiali di biocarburanti, incluso il Brasile rappresentato da Luiz Inacio Lula da Silva, la Commissione europea ha avviato una riflessione sulle modalita', i tempi e le convenienze per incrementare un mercato ecologicamente sostenibile dei bio combustibili. |
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Nel marzo scorso, nell'ambito di un ambizioso pacchetto energia per contrastare il cambiamento climatico, i 27 Paesi della Ue hanno concordato di portare almeno al 10% la quota di carburante pulito usato dai veicoli entro il 2020 e al 20% i consumi da fonti energetiche rinnovabili. Il settore dei trasporti e' responsabile di quasi un terzo delle emissioni di CO2 perche' dipende quasi interamente dal petrolio, una fonte energetica sempre piu' cara, altamente inquinante e all'80% importata da Paesi extra Ue. Per raggiungere l'obiettivo di marzo, l'Europa ha bisogno di aumentare considerevole la quantita' di biocarburante disponibile sul mercato europeo. Due le strade: aumento dell' import dai Paesi che hanno performance migliori di quella europea e/o aumento della produzione interna. La ricetta presentata oggi dal commissario Ue al commercio Peter Mandelson e' basata soprattutto sulla prima opzione. ''L'Europa dovrebbe essere aperta ad accettare di importare la maggior parte di biocarburante'', ha detto il commissario. ''Non dovremmo sostenere la produzione europea di biocarburanti, che hanno una performance debole in termini di efficienza energetica, quando possiamo importare biocarburanti piu' efficienti, piu' economici e piu' puliti'', ha aggiunto, rilevando che in ambito energetico non e' utile far risorgere nazionalismi. L'Europa ha prodotto 3,9 milioni di tonnellate di carburanti puliti nel 2005 (+60% rispetto al 2004). La produzione di bioetanolo (da cereali) e' stata pari a 0,73 milioni di tonnellate del totale mentre il biodiesel (dalle barbabietole) e' stato pari a 3,2 milioni di tonnellate. Il totale rappresenta appena l'1% del consumo europeo di petrolio e diesel. A livello mondiale la produzione di bioetanolo per carburanti e' stata di 26,9 milioni di tonnellate, che rappresenta circa il 2% del petrolio usato. Il Brasile e' il maggior produttore mondiale, con circa 13 milioni di tonnellate prodotte nel 2005, seguito dagli Usa (11,8 milioni di tonnellate). ''Il nostro obiettivo e' di sviluppare una politica per i biocombustibili che rispetti i nostri obiettivi nei campi della sicurezza dei rifornimenti e della lotta al cambiamento climatico e che sia eco sostenibile'', ha detto il presidente della Commissione Ue Jose' Manuel Durao Barroso. ''Cio' che non vogliamo e' una politica che semplicemente rimandi i problemi ambientali da un settore all'altro, da un continente all'altro''. Aprendo il convegno, la commissaria Ue alle relazioni esterne Benita Ferrero Waldner ha sottolineato l' importanza, a questo riguardo, ''di un dialogo franco e trasparente con tutti i partner europei''. E il presidente brasiliano Lula, ospite d'onore di questa prima giornata, ha invitato a sostenere l'esempio del Brasile che, aumentando la produzione di biocombustibili, ha ridotto del 40% la dipendenza da petrolio, ha creato sei milioni di posti di lavoro e un parco di autoveicoli che all'80% puo' andare sia a benzina che a bioetanolo. ''In Brasile, con l'aumento dei biocarburanti e' diminuita la fame'', ha detto Lula, rilevando che cio' non e' avvenuto a scapito della grande foresta dell'Amazzonia. ''Il ritmo della deforestazione e' stato ridotto'', ha rassicurato replicando alle perplessita' delle Organizzazioni non governative. Lula ha invitato la Ue a sostenere la creazione di un mercato internazionale dei biocarburanti libero da dazi ed aliquote elevate. (ANSA). OS
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