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03-12-2007 |
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Verdi: par condicio sui tetti per pannelli solari e antenne |
E’ l’ora della “par condicio” sui tetti dei centri storici: se non sono ammessi i pannelli solari, non lo siano neppure le antenne e i motori di condizionatori. |
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Lo dicono oggi i Verdi e greenreport – che lo sostiene da tempo – non può non essere d’accordo. «In un pianeta moribondo per l’effetto serra – ha detto Fabio Roggiolani, consigliere regionale di Verdi - , con la sicurezza energetica sempre in bilico, i salassi continui per le famiglie, cui non è estraneo il regime monopolistico che ancora comanda l’energia in Italia, questo Governo, grazie ai Verdi, ha preso misure straordinarie e validissime per incentivare l’energia solare dappertutto: sulle abitazioni, sugli edifici industriali e sui terreni, anche agricoli. Incentivazioni e facilitazioni di ogni tipo, per liberarsi più velocemente possibile dal petrolio e derivati; ma se le leggi consentono l’installazione libera dei pannelli, le sovrintendenze nei centri storici li proibiscono, mentre non creano alcun problema a chi installa parabole satellitari e motori per condizionatori».
«Quando non è competenza delle sovrintendenze – sottolinea giustamente Roggiolani - scattano le “tagliole” dei burocrati degli Enti locali, che impongono procedure di autorizzazione infinite e logoranti, in grado di sfiancare chiunque, oppure proibiscono del tutto, accampando motivazioni urbanistiche quanto meno dubbie. Neppure sui terreni agricoli l’installazione è libera, nonostante che produrre energia con i pannelli solari fotovoltaici sia per legge “attività connessa” all’attività agricola, in pratica come allevare pecore o raccogliere mele: eppur, spesso si considera un pannello solare come una opera edile, una costruzione, oppure incompatibile con il paesaggio, perfino in luoghi devastati da elettrodotti e cementificazioni selvagge».
«Come si traducono in concreto le troppe chiacchiere sulla salvezza del pianeta? – si domanda in modo retorico il consigliere regionale - A cosa si pensa sia dovuto l’impoverimento delle famiglie e del nostro Paese in generale, se non ai costi alla scarsità delle energie fossili? E poi, quale senso estetico può giustificare una parabola satellitare o un condizionatore, rispetto a un pannello solare, che è anche infinitamente più utile? In questi mesi si è concretizzato il timore che finisca male per tutte le energie rinnovabili, e che, mentre si afferma la necessità di un Patto per il clima – conclude - si corra il rischio di bruciare tutto lo slancio che il Governo ha dato allo sviluppo delle energie pulite e ai relativi settori industriali e dei servizi. Par condicio: se il centro storico è intoccabile, che lo sia per tutte le istallazioni».
Presente all’iniziativa anche Francesco Meneguzzo, Ricercatore Cnr e presidente delll’associazione “Ecquologia” che spiega: «L’energia da fonti rinnovabili non è un lusso, è invece una urgente necessità per far fronte, se ci sarà ancora tempo, a due questioni di enorme portata come la scarsità delle fonti fossili, testimoniata dai prezzi fuori controllo del petrolio, dei carburanti e dell’energia in generale, e il cambiamento climatico che sta rapidamente raggiungendo il punto di non ritorno. Lo sfruttamento delle fonti rinnovabili per produrci direttamente l’energia necessaria alla vita civile e alla produzione industriale rappresenta d’altra parte una straordinaria irripetibile opportunità di sviluppo e ricchezza per il nostro Paese, le sue centinaia di migliaia di aziende, per abbattere la bolletta energetica e le multe di Kyoto».
«La nuova Legge Finanziaria – aggiunge - , ora in discussione alla Camera, rappresenta una ulteriore grande svolta sul percorso del progresso rinnovabile, punto di riferimento e centro dell’azione politica dei Verdi; in particolare stabilisce, tra le altre cose, un metodo e un principio di grande importanza. Il principio: non più soltanto lo Stato, ma le stesse regioni, e con esse gli enti locali come province e comuni, saranno responsabili del raggiungimento di importanti obiettivi di crescita delle fonti rinnovabili rispetto al fabbisogno energetico complessivo, ciascuna secondo quote precise e vincolanti».
greenreport
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