Occorre "cambiare il nostro modello di produzione e consumo di energia" e dare più spazio "a microgenerazione e fonti rinnovabili", puntando ad un "mercato più libero, a diversificare approvvigionamenti, e a meno fisco". Ad affermarlo è la Confartigianato spiegando che "l'alto costo dei prodotti energetici rappresenta una 'tassa' sulla competitività delle imprese italiane ed è un'emergenza da risolvere in tempi rapidissimi. Basti pensare che alle nostre imprese l'energia elettrica costa fino al 51,7% in più rispetto alla media Ue e che il prezzo del gas per usi industriali è superiore del 32,5% rispetto al resto d'Europa".
Per il presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, "gli imprenditori non possono attendere i lunghi tempi 'politici' del dibattito su un ritorno al nucleare. Bisogna iniziare subito a cambiare l'attuale modello di produzione e gestione dell'energia". Guerrini indica quindi "5 proposte per realizzare una politica di sostenibilità energetica in grado di conciliare gli obiettivi di sviluppo economico con la tutela dell'ambiente, garantendo, inoltre, la sicurezza e l'economicità degli approvvigionamenti". Diversificare gli approvvigionamenti di gas, costruendo nuovi terminali di rigassificazione in Italia; Incentivare risparmio ed efficienza negli usi finali di energia; Completare la liberalizzazione dei mercati dell'elettricità e del gas; Puntare su impianti di micro-generazione alimentati da fonti rinnovabili (impianti solari fotovoltaici, minicentrali idroelettriche, impianti di cogenerazione, centrali biomassa); Ridurre e riequilibrare la pressione fiscale nella bolletta energetica delle PMI. (Apcom)
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