Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Per maggiori informazioni, leggi l'informativa estesa Cookie Policy.
Chiudendo questo banner, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

ITA
Text-A-A-A
Cerca:
Newsletter Conto Energia Lavora con noi Faq Glossario
Home > News > La lunga marcia del fotovoltaico Invia
stampa
 
 

 
NEWS
09-09-2008 TUTTE LE NEWS
La lunga marcia del fotovoltaico
Silvestrini punta a 1500 MW al 2010: «La 23esima conferenza solare tenutasi a Valencia ha confermato la crescita rivoluzionaria in atto e contemporaneamente le nuvole che si profilano all’orizzonte».
 
Gianni Silvestrini, presidente del Kyoto Club, comincia così il suo odierno editoriale nel quale sciorina numeri di grande interesse per il fotovoltaico a livello internazionale e anche del nostro Paese per il quale prevede «una crescita rapidissima, con installazioni che potrebbero raggiungere i 1.500 MW già nel 2010». Un risultato che significherebbe moltissimo per l’Italia che fino al 2005 registrava in questo settore installazioni a livello di zero virgola qualcosa. Ma come si riuscirà a fare questo balzo che nei fatti significa quintuplicare i megawatt previsti nel 2008? «Queste stime – spiega Silvestrini - tengono conto di quattro fattori. Da un lato le richieste per diversi GW di studi di connessione per centrali multi-megawatt denotano una forte disponibilità ad investire, pur ipotizzando un alto tasso di mortalità dei progetti. In secondo luogo, la riduzione dei costi dei moduli che si accentuerà nel corso dei prossimi due anni. Quindi la revisione delle tariffe al raggiungimento del tetto dei 1.200 MW che provocherà un´accelerazione delle installazioni. Infine, il taglio degli incentivi in Germania e Spagna che renderà particolarmente interessanti gli investimenti nel nostro paese. Insomma, uno scenario che deve essere governato con una contemporanea accelerazione degli investimenti in corso per creare un’industria italiana del fotovoltaico in modo da essere in grado, sul medio periodo, di soddisfare il mercato anche con incentivi decisamente inferiori». A livello internazionale, invece, i numeri sono già più importanti: «Cominciamo con un dato – afferma sempre il direttore del Kyoto Club - quello della Spagna, che a fronte dei 595 MW cumulativi alla fine del 2007, quest’anno registra un vero boom che dovrebbe portarla a superare i 1.500 MW, con una crescita annuale che la pone vicina ai valori della Germania. Il motivo è semplice. Alla fine di settembre cesserà la validità delle attuali tariffe, molto generose in particolare per gli impianti a terra che rappresentano larga parte dell’installato nella penisola iberica. Le proposte governative che stanno circolando prevedono una riduzione degli incentivi del 30-35%. Le industrie del comparto, attivissime, con una occupazione che ha ormai raggiunto le 26.000 unità, stanno facendo pressioni per ottenere una discesa più graduale per evitare crisi produttive. Questo provvedimento si affianca, del resto, a quello del governo tedesco che prevede riduzioni del riconoscimento tariffario del 25% nel giro di tre anni. Ovviamente questi interventi scontano una forte riduzione dei prezzi dei sistemi solari sul medio periodo, grazie anche al fatto che tra il 2009 e il 2011 i colli di bottiglia della produzione di silicio e wafer dovrebbero essere progressivamente superati». E questo trend potrebbe, secondo l’Epia, l’associazione dei produttori solari, consegnare all’Europa entro il 2020 un risultato davvero importante, che entusiasma Silvestrini: «Secondo queste stime, molto superiori rispetto anche a quelle del recente passato, il solare dovrebbe arrivare a soddisfare il 12% della domanda europea di elettricità. Alla base di questo ottimistico scenario vi è la considerazione che la discesa dei prezzi consentirà di garantire nei paesi del sud Europa, subito dopo il 2010, la produzione di elettricità a valori inferiori rispetto al costo della bolletta e che quindi il mercato si autoalimenterà anche in presenza di una drastica riduzione degli incentivi». Dopo tante e faticose battaglie e nonostante assurde posizioni delle sovrintendenze che cercano in ogni modo di ostacolare la proliferazione dei pannelli solari nei centri cittadini troppo spesso con effimere motivazioni di impatto visivo, i numeri stanno finalmente dando ragione ai sostenitori delle energie rinnovabili e in questo caso del fotovoltaico. Il mercato, anche aiutato come è giusto che sia secondo noi dagli incentivi di Stato, sta raccogliendo la sfida. La strada è lunga ma almeno questi numeri confermano che è stata intrapresa. E non è poca cosa.

greenreport.it