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03-11-2008 |
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Dl sviluppo, con un solo articolo si ridisegnano pezzi di politica energetica e .................. |
LIVORNO. E iniziata ieri alla camera la discussione del Dl sviluppo, che contiene anche gli articoli che regoleranno il ritorno al nucleare nel nostro paese. |
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La seduta di ieri si è conclusa con l’approvazione del primo articolo (il n.15) dei tre che riguardano la materia e riprenderà martedì con la discussione degli altri. Quindi ieri è stata approvata dall’Aula di Montecitorio la delega al Governo in materia nucleare, che amplia rispetto al disegno di legge di partenza i poteri dell’esecutivo (il titolo originale prevedeva una delega per la definizione dei criteri di localizzazione dei siti nucleari e delle misure compensative da riconoscere alle popolazioni interessate), ma riconosce il ruolo delle regioni che prima erano state completamente omesse dal percorso. Il governo infatti dovrà, entro il giugno 2009, adottare i necessari decreti legislativi per individuare criteri per la localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione elettrica nucleare e di stoccaggio delle scorie e individuare le adeguate misure compensative da corrispondere alle popolazioni interessate, ma i decreti dovranno essere concertati oltre che tra i due ministeri Ambiente e Sviluppo, anche con la conferenza unificata Stato Regioni. Ma non con i comuni. Si aggiunge anche il fatto che, qualora l’intesa non venisse raggiunta, il Governo potrà avvalersi dei poteri sostitutivi e quindi decidere da solo. Rafforzando questa possibilità con il fatto che la costruzione e l’esercizio di impianti a energia nucleare, di quelli per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi o per lo smantellamento di impianti nucleari a fine vita, saranno considerate attività di preminente interesse statale e, come tali, soggette ad autorizzazione unica rilasciata dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con quello dell’Ambiente. Una autorizzazione che sostituirà qualsiasi altro provvedimento amministrativo “costituendo titolo a costruire ed esercire le infrastrutture in conformità del progetto approvato”. Nel nuovo articolo relativo alla delega al Governo è stata inoltre inserita e quindi approvata la precedenza da fonti nucleari, assieme all’energia prodotta dalle fonti energetiche rinnovabili, nel dispaccio da parte del gestore della rete. Quindi la corsa contro il tempo annunciata dal ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo per rendere operativa la produzione di energia nucleare nel nostro paese, ieri ha fatto un ulteriore passo avanti e proseguirà con la discussione degli altri articoli inseriti nel disegno di legge sviluppo a partire da martedì della prossima settimana. Ma non solo il nucleare è oggetto del decreto. L’articolo 16, nel cui titolo sta scritto “energia nucleare” e in cui si dà potere al Cipe, su proposta del ministro dello Sviluppo di stabilire i criteri e le misure atti a favorire la costituzione di consorzi per lo sviluppo e l’utilizzo degli impianti nucleari, e si ridefiniscono compiti e competenze di Sogin, inserisce poi una serie di misure che riguardano l’intero comparto energetico. Dall’efficienza energetica alle procedure per la costruzione di rigassificatori, passando per le energie rinnovabili. Si prevede ad esempio un piano straordinario per l’efficienza ed il risparmio energetico entro il 31 dicembre 2009, in cui verranno definiti indirizzi per la sostituzione di prodotti, apparecchiature e processi con sistemi ad alta efficienza anche estendendo l’applicazione dei certificati bianchi e di standard di efficienza, forme di detassazione e l’istituzione di fondi di rotazione per il finanziamento tramite terzi nei settori dell’edilizia, dell’industria e del trasporto. «Il tutto entro i limiti di stanziamento a legislazione vigente» sta scritto, quindi sembra di capire senza ritoccare la legge finanziaria. Sempre nell’articolo 16 si inserisce e si definisce ruolo e competenze dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, dell’Enes (che andrà a sostituire l’Enea), si ridefiniscono le funzione del Gse e si disegnano le attività e le funzioni dell’Ispra, l’istituto che ha sostituito l’Apat. Insomma, con un solo articolo si ridisegnano pezzi di politica energetica, istituti di regolazione, di controllo e di vigilanza. Sarà poi affidata al successivo articolo (il 17) la promozione dell’innovazione nel settore energetico. La discussione parlamentare, dunque, avrà molta materia da discutere a partire da martedì. Sempre che la discussione avvenga.
greenreport.it
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