"I biocarburanti possono contribuire significativamente alla riduzione dell'inquinamento atmosferico, assurdo non incentivarne l'uso. Ovviamente il futuro energetico del mondo è anche in un progressivo sviluppo delle energie rinnovabili. Da questo bisogna partire per reimpostare una efficace politica energetica", è il commento di Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, nell'apprendere la notizia che la Commissione europea ha inviato due lettere di addebito formale all'Italia per il mancato rispetto della direttiva Ue sui biocarburanti e per non aver presentato il Rapporto nazionale 2005 sull'energia rinnovabile. In particolare Bruxelles, nella sua prima fase di procedura d'infrazione contro l'Italia, contesta al nostro Paese di aver fissato un obiettivo troppo basso per la percentuale di biocarburanti venduta sul territorio nazionale per il 2005: lo 0,5% contro il minimo del 2% stabilito dall'Ue.
"E' ora che chi governa - sostiene Ferrante - la smetta con le 'verità' pre-elettorali che fanno da coperta a situazioni imbarazzanti, ridicole e spesso disastrose per il nostro Paese, come nel caso della politica energetica. I biocarburanti possono contribuire a ridurre significativamente le emissioni di gas serra e contemporaneamente a creare occupazione nelle zone rurali, per non parlare dei possibili benefici derivanti dalla defiscalizzazione dei biocarburanti stessi, messi insieme all'indubbio guadagno per l'ambiente. Il Governo deve reimpostare completamente la politica energetica. L'Italia - secondo Francesco Ferrante - è un Paese europeo che si conferma sempre più fuori dall'Europa".
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