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18-11-2008 |
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Greenpeace blocca carico di olio di palma verso l'Olanda |
La deforestazione delle foreste umide è la conseguenza immediata dell'espansione della monocoltura della palma da olio. Il carbonio rilasciato dagli incendi delle foreste e della torba ha fatto dell'Indonesia il terzo paese quanto a emissioni di CO2, subito dopo gli Stati Uniti e la Cina
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«Crimine Forestale» e «Crimine contro il Clima», la scritta ha marcato le cisterne della nave Gran Couva, carica di olio di palma destinato all'impresa olandese Wilmar.
La nave, bloccata questa notte dagli attivisti di Greenpeace, era in partenza dal porto di Dumai, nell'isola di Sumatra, e destinata all'Olanda.
«Il governo e le imprese devono fermare la conversione di foreste e torbiere in piantagioni di palma da olio. Senza un impegno serio le foreste e il clima saranno seriamente minacciati.
Immensi tratti di foresta nella regione di Papua sono già in pericolo – ha dichiarato Bustar Maitar, di Greenpeace – è urgente una moratoria che fermi la conversione di foreste e torbiere. Le nostre foreste hanno un valore immensamente più alto dell'olio di palma o del legname che vengono esportati. Il governo indonesiano deve sostenere l'iniziativa di Riau proclamando una direttiva su scala nazionale, per proteggere le future generazioni».
Greenpeace, assieme a numerose associazioni ambientaliste indonesiane, ha chiesto al governo di Jakarta di sostenere la moratoria sulla conversione delle foreste torbiere, promulgata dal governatore di Riau, nell'isola di Sumatra.
La deforestazione delle foreste umide è la conseguenza immediata dell'espansione della monocoltura della palma da olio. Il carbonio rilasciato dagli incendi delle foreste e della torba ha fatto dell'Indonesia il terzo paese quanto a emissioni di CO2, subito dopo gli Stati Uniti e la Cina.
villaggioglobale.it
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