Tecnologie disponibili
Le varianti di sistema
per l’utilizzo della biomassa e del biogas per la produzione
di energia elettrica o termica sono diverse: |
Impianti a biogas
compatti, per soluzioni prettamente agricole:
Questi impianti sono adatti ad aziende agricole con almeno 50 capi di bovini
considerando l’aggiunta di rifiuti vegetali derivanti dall’attività agricola
ed extra aziendale (ristoranti, sfalci comunali e materiale umido di risulta
dell’attività agricola).
I vantaggi di un sistema simile sono:
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bassi
costi di sistema |
- |
smaltimento di rifiuti
organici esterni all’attività agricola
(bene sociale) |
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produzione in proprio
di elettricità ed energia termica con relativi
guadagni economici |
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possibile aumento
della redditività di impianto in caso di consorzio
tra più aziende agricole |
- |
produzione di energia
elettrica e termica in assenza di CO². |
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Impianti a biogas
di compostaggio per soluzioni industriali
In questi impianti il biogas viene prodotto facendo fermentare
la biomassa organica secondo un procedimento detto “Termofilo” ,cioè in
ambiente caldo, mediante batteri.
I vantaggi di un sistema simile sono:
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smaltimento di rifiuti organici (frazione umida)
con la relativa
riduzione del carico alle discariche urbane |
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assenza di odori
durante il processo |
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produzione di
prezioso compost e concimi liquidi |
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produzione di
energia elettrica e termica in assenza di CO². |
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Impianti combinati
(depurazione e fermentazione) per la produzione di
biogas da acque di scarico
Questi impianti utilizzano i fanghi nelle acque di scarico
raccolte nei depuratori per produrre biogas. Oltre ai
fanghi inoltre possono essere fatti cofermentare anche
scarti organici di macelli, grandi cucine, etc.. Questo
permette di aumentare le produzioni di biogas e di accelerare
i tempi di PAY BACK del sistema.
I vantaggi di un sistema simile sono:
- |
minor
costo di gestione dell’impianto di depurazione
(grazie alla produzione di energia elettrica il
sistema si autoalimenta) |
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grandi portate
in ingresso di rifiuti organici/anno con la relativa
riduzione del carico alle discariche urbane |
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produzione di
energia elettrica e termica in assenza di CO². |
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IL BIODIESEL
Il biodiesel è il più conosciuto e il più interessante
dei biocarburanti.
Già durante la seconda guerra mondiale si produceva biodiesel
dall’olio di colza attraverso gli stessi procedimenti migliorati
ai giorni nostri. I sottoprodotti della trasformazione sono: glicerina
e fertilizzanti, che dopo una semplice depurazione possono essere
commercializzati.
Per la produzione di biodiesel possono essere utilizzati:
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olii
vegetali naturali |
- |
olii vegetali
di scarto (olii e grassi alimentari di rifiuto) |
- |
grassi vegetali
e animali (sottoprodotti di macellazione) |
I vantaggi dell’uso del biodiesel nei motori a
scoppio sono:
- |
riduce
l’emissione di polveri fino al 50%; |
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è compatibile
con il catalizzatore; |
- |
bassissimo contenuto
di zolfo (< 0,001%), non contribuisce quindi
al fenomeno delle piogge acide; |
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alto punto di
infiammabilità tale da non classificarlo
tra i materiali pericolosi (può essere venduto
in lattine normali nei supermercati); |
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assenza di benzolo
e altri componenti dichiarati cancerogeni; |
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altamente BIODEGRADABILE
, circa il 99% dopo solo 20 giorni; |
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in caso di dispersioni
non inquina il suolo o le acque (se una petroliera
di olio di colza naufragasse diventerebbe cibo
per pesci); |
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alto potere lubrificante
con la diminuzione dell’usura motore; |
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bilancio azzerato
nell’emissione di CO². |
Le emissioni in un motore a biodiesel si riducono enormemente
rispetto ad uno uguale ma alimentato a gasolio tradizionale:
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SOX |
riduzione
del 100% |
- CO |
riduzione del 5/10% |
- HC |
riduzione del 20/40% |
- Polveri |
riduzione del 40/50% |
- CO² |
pareggio con quanta
assorbita dalle piante in vita |
- NOX |
riduzione fino al 10% |
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LA PRODUZIONE
DI BIODIESEL
Il biodiesel può essere ricavato
dalla coltivazione della colza:
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da
1 ettaro di terreno si ottengono 1,2 tonnellate
di olio di colza che viene interamente trasformato
in biodiesel; |
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come sottoprodotto
della macinazione della colza si ottengono 2 tonnellate
di mangime ad alto valore proteico; |
- |
dall’esterificazione
dell’olio si ottengono 100kg di glicerina
e 30kg di fertilizzante potassico. |
Per la produzione da olii vegetali e grassi alimentari da rifiuto:
- |
da
1 tonnellata di olii o grassi si ottengono circa
1 tonnellata di biodiesel (a seconda delle scorie
presenti). |
Mentre nel caso della colza è possibile la coltivazione, l’uso
degli olii e grassi da rifiuto dipende molto dalle abitudini alimentari
di un paese.
Per fare un esempio basti pensare che la quantità di grassi
consumata procapite, nel 1999, in alcuni paesi, era così ripartita:
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88
kg Paesi Bassi |
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42 kg Germania |
- |
22 kg Brasile |
Attualmente grassi e olii alimentari
da rifiuto vengono già raccolti per la produzione
di mangimi. |
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