Le tecnologie del Solare termico
Collettori solari a BASSA temperatura
I collettori solari a bassa temperatura
utilizzati normalmente negli impianti solari termici sono di tre tipologie:
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collettori piani plastici
non vetrati; |
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collettori vetrati piani; |
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collettori sottovuoto, i più efficienti
e costosi e adatti soprattutto all’integrazione del riscaldamento
degli edifici grazie all’effetto diodo di calore che il
sottovuoto garantisce e alla loro maggiore efficienza soprattutto
in giornate invernali. |
COLLETTORI
PIANI PLASTICI NON VETRATI
La prima soluzione è sicuramente la meno costosa ed è adatta
all’uso prevalentemente estivo vista la mancanza del vetro
di copertura e della coibentazione che ne comporta perdite elevate
con temperature esterne basse.
L’acqua da riscaldare viene fatta passare direttamente nel
modulo termico, in questa maniera si evita la parte impiantistica
dello scambiatore termico con conseguente diminuzione dei costi
dell’impianto.
Questa soluzione è quindi ideale per impianti per riscaldare
acqua su:
- piscine scoperte;
- docce su camping e stabilimenti balneari;
- residenze estive.
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COLLETTORI
VETRATI PIANI
I collettori vetrati piani sono la tecnologia più utilizzata
negli impianti a collettori solari termici. Si dividono in sistemi
piani a circolazione forzata (con pompa comandata da sensore di
temperatura che fa muovere il liquido di scambio quando serve)
e sistemi piani a circolazione naturale.
La maggiore diffusione dei collettori piani vetrati è data
dalla loro grande versatilità d’uso, unita ad altre
caratteristiche non meno importanti come:
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buon funzionamento
anche in giornate scarse di sole; |
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limitato scambio termico
con l’esterno (specialmente nei collettori ad alta
coibentazione); |
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costo contenuto; |
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lavoro a pressione di
acquedotto; |
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semplicità di installazione
(ancor più per i sistemi a circolazione naturale); |
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ottima conoscenza della
tecnologia (la più diffusa da anni). |
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COLLETTORI
SOTTOVUOTO
Sono i collettori termici dell’ultima generazione, i più efficienti
e costosi e adatti soprattutto all’integrazione del riscaldamento
degli edifici grazie all’effetto diodo di calore che il sottovuoto
garantisce e alla loro maggiore efficienza soprattutto in giornate
invernali. Grazie alle loro caratteristiche innovative presentano
un rendimento maggiore del 15-20% rispetto ai collettori piani
vetrati, ma il loro costo maggiore ne suggerisce l’uso solo
in zone montane con clima rigido o in sistemi con richiesta di
temperature dell’acqua più elevata (climatizzazione
passiva, riscaldamento edifici, etc.). I collettori sottovuoto
garantiscono una buona integrazione architettonica essendo di forma
tubolare, di dimensioni poco impattanti visivamente. Nella maggioranza
dei casi il sistema viene costruito a circolazione forzata quindi
il sistema è equiparabile come complessità ai collettori
piani vetrati installati con la stessa filosofia di impianto. La
tecnologia dei collettori sottovuoto è ormai assodata e
l’impianto non presenta criticità particolari se mantenuto
come da specifiche del costruttore. Le principali caratteristiche
dei collettori sottovuoto sono:
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funzionamento buono
anche in giornate scarse di sole e con temperature ambiente al
di sotto dello zero; |
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assenza di scambio termico con
l’esterno; |
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costo più alto dei collettori
piani vetrati; |
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semplicità di installazione
(ancor più per i sistemi a circolazione naturale); |
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migliore integrazione architettonica
(superfici minori a parità prestazioni di impianto); |
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buona conoscenza della tecnologia. |
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COLLETTORI
SOLARI PER ARIA CALDA
Sono i collettori termici con la minore diffusione. Utilizzati
principalmente nei sistemi di essicazione vengono solo da poco
tempo considerati nella bioedilizia come elemento integrante per
la produzione di energia termica.
Molto più semplici dei collettori per uso idraulico, i collettori
per aria sono facilmente installabili e necessitano in alcuni casi
solo di sistemi di ventilazione forzata (equiparabili ai sistemi
idraulici a circolazione forzata).
Alcune aziende che producono collettori ad aria calda hanno prodotto
moduli con integrata una parte di fotovoltaico che serve all’alimentazione
di una piccola ventola anch’essa integrata nel modulo stesso
(ad esempio la versione TWINSOLAR raffigurata a fianco).
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Collettori solari ad ALTA temperatura
I collettori solari ad alta temperatura vengono
utilizzati normalmente
su grossi impianti che normalmente usano l’energia termica per la produzione
di vapore. Il vapore poi viene convogliato su turbine collegate a generatori
per la produzione di energia elettrica.
I sistemi per la produzione di alta
temperatura si dividono in:
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sistemi a collettori
parabolici lineari |
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sistemi ad eliostati con ricevitore
centrale |
Sistema a collettori
parabolici lineari |
Sistema a eliostati e ricevitore
centrale |
SISTEMI
A COLLETTORI PARABOLICI LINEARI
I sistemi a collettori parabolici lineari sono sicuramente i più conosciuti
per la produzione di energia elettrica dall’energia termica
prodotta dal sole. In America nel deserto del Mojave da 20 anni
stanno funzionando 9 sistemi termoelettrici solari di questo tipo
per una potenza complessiva di 350MW elettrici.
In questa tipologia di impianti la filosofia di installazione non
si differenzia molto da quella fotovoltaica, in pratica anche qui
si parla di moduli in serie/parallelo per arrivare alla potenza
desiderata.
L’alta modularità del sistema garantisce una particolare
facilità di dimensionamento dell’impianto finale.
Ogni collettore è costituito da un tubo di particolare costruzione,
attorno al quale viene sagomato un riflettore a specchio di forma
parabolica che funge da concentratore. All’interno del tubo
viene veicolato un fluido portatore di calore il quale poi, pompato,
arriva allo scambiatore dove cede energia termica. Il calore così prodotto
viene trasformato in vapore il quale serve a far funzionare una
turbina accoppiata ad un generatore elettrico. La temperatura media
in sistemi di questo tipo si aggira intorno ai 390°C.
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Impianto di Kramer
Juction - California |
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SISTEMI AD ELIOSTATI CON RICEVITORE CENTRALE
Negli impianti con ricevitore centrale la luce del sole viene raccolta
e concentrata da specchi detti “eliostati” montati
su sistemi meccanici che inseguono il sole nel proprio percorso
durante il giorno.
In questa maniera il ricevitore centrale posto sul vertice di una
torre (fuoco del sistema a specchi) viene colpita dalla concentrazione
dei fasci solari prodotti dalla serie di specchi disposti a terra.
All’interno del ricevitore la temperatura media arriva a
circa 570° e anche in questo caso viene normalmente prodotto
vapore per alimentare un turbo-generatore elettrico.
Esistono altre tipologie di sistema
ad eliostato, in particolare alcune aziende del settore
impiegano parabole
circolari da 10 m di diametro sul cui fuoco vengono
posizionati motori STIRLING, a gas, molto più semplici
dei sistemi a vapore e con i quali si possono costruire
moduli completi di produzione elettrica di piccola
potenza (10 kW elettrici).
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Impianto
Solar Two da 10MW
California
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