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NEWS |
06-06-2006 |
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Ministero Ambiente, 100 MLN a risparmio ed efficienza |
Cento milioni di euro gia' deliberati da investire nel risparmio e nell'efficienza energetica; altri 25 milioni per il solare termico; 40 mila euro alle politiche per la mobilita'. |
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Il ministero dell'Ambiente scende in campo e mette a punto un primissimo piano di interventi anti-sprechi e contro le emissioni. ''E' il minimo che ho avuto modo di conoscere in questi primi giorni'', ha detto il neo-capo della segreteria tecnica, Fabrizio Fabbri, nominato dal ministro dell' Ambiente, Pecoraro Scanio, all'indomani del suo insediamento. ''I 100 milioni ci sono e sono gia' stati deliberati, si tratta di capire - ha affermato Fabbri parlando alla presentazione della campagna salva-clima lanciata dalla Commissione Europea - in quale cassetto sono''. ''La novita' e' che non si tratta di risorse a fondo perduto - ha spiegato Fabbri - ma di un fondo di garanzia per i finanziamenti''. Un fondo ''a rotazione per mantenere un livello di intervento piu' ampio e usare i 100 milioni di euro per progetti a catena''.
''Occorre scardinare un sistema, come quello italiano, incancrenito - ha proseguito Fabbri - che 'butta' i tre quarti di energia creando inquinamento''. E il punto di partenza, per il capo della segreteria tecnica dell'Ambiente, sono micro centrali a trigenerazione diffusa. Inizialmente, dice, centraline a gas, utilizzabili poi anche con le rinnovabili. ''In questo modo il recupero del metano che si brucia e' del 95% e l'energia salvata arriva al 60%. Possiamo ridurre i consumi di due terzi e quindi le emissioni''. Secondo Fabbri, occorre ''una forte coesione nelle misure previste da parte di tutte le forze dell'Unione nel settore dell'energia''. Necessario anche il coordinamento nel settore trasporti. ''Gli interventi qui sono piu' difficili - ha detto Fabbro - ma ci sono comunque ampi margini d'azione. Ci vuole coraggio politico e scelte molto forti e a volte impopolari. Il rischio del non fare e' che si mantenga lo stato attuale con le gravi conseguenze che conosciamo''. (ANSA).
www.ansa.it
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