|
|
NEWS |
22-09-2006 |
TUTTE LE NEWS |
Le rinnovabili subito nel decreto Bersani |
Pressing di imprenditori e Legambiente sul Governo. E’ ampio il fronte di associazioni di imprese che chiedono, insieme a Legambiente, di rilanciare subito le fonti rinnovabili rispettando gli obiettivi fissati nel programma dell’Unione. |
|
Associazione nazionale energia del vento (Anev), Associazione produttori energia da fonti rinnovabili (Aper), Associazione italiana solare termico (Assolterm), Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (Gifi) e Italian biomass Association (Itabia) hanno inviato ai ministri e alle commissioni parlamentari un documento che chiede al governo di dare spazio alle fonti rinnovabili, modificando ed integrando il disegno di legge Bersani approvato il 9 giugno e che ha iniziato da poco il suo percorso parlamentare.
«Il decreto non può limitarsi al gas. Sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, ci aspettiamo un segnale dal governo – si legge nel documento -. Nel programma dell’Unione si poneva l’obiettivo, da raggiungere entro il 2011, del 25% di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, raddoppiando il contributo delle “nuove fonti rinnovabili”: eolico, biomasse, fotovoltaico, solare a concentrazione, solare termico, idroelettrico di piccola taglia e geotermia».
E i presidenti delle associazioni fanno precise proposte: esclusione della parte non biodegradabile dei rifiuti dai Certificati Verdi, come previsto dalle stesse Direttive europee; incremento della quota minima di elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili, per dare una prospettiva di crescita al mercato; approvazione delle linee guida sui progetti di impianti da fonti rinnovabili; revisione del sistema di incentivi del solare fotovoltaico, togliendo ogni limite quantitativo annuo e differenziando le tariffe tra impianti a terra e integrati negli edifici; riorganizzazione delle competenze e la semplificazione delle procedure in materia di biocombustibili e biomasse.
Imprese e Legambiente chiedono di estendere il processo di liberalizzazione «per avere tariffe trasparenti per i cittadini, che permettano di comprendere in maniera chiara la parte di tariffa legata alle fonti rinnovabili, ma anche di poter acquistare energia elettrica e calore certificati come rinnovabili con tariffe concorrenziali come avviene negli altri Paesi europei».
Per questo occorre dare più poteri di controllo e sanzione all’Autorità per l’energia elettrica e il gas »nei confronti dei soggetti distributori e del gestore della rete per garantire l’accesso dei nuovi soggetti produttori di energia da fonti rinnovabili alla rete con tempi certi, tariffe e condizioni tecniche non discrezionali».
Per i presidenti delle associazioni imprenditoriali delle energie rinnovabili «la liberalizzazione del mercato dell’energia rappresenta una opportunità se si legano i provvedimenti di apertura del mercato a una incisiva politica che aiuta la nascita di nuovi soggetti nella prospettiva della generazione distribuita».
greenreport.it
|
|
|
|
|
|
|
|
|