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09-01-2007 |
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In Italia le energie rinnovabili diminuiscono |
Il Wwf anticipa un rapporto presentato a Bruxelles da Barroso. Dal 1997 ad oggi il contributo è sceso dal 16% del 1997 al 15,3%. Siamo il fanalino di coda tra gli altri paesi europei |
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Se le energie rinnovabili sono il futuro, l'Italia va in direzione contraria. Dal 1997 ad oggi il contributo delle energie rinnovabili è diminuito, passando dal 16% del 1997 al 15,3%. Secondo un'anticipazione, fornita dal Wwf, del rapporto sulle rinnovabili che sarà presentato mercoledì a Bruxelles dal presidente della commissione Ue Barroso l'Italia è in questo settore il fanalino di coda dell'Europa, più lontano di tutti gli altri dall'obiettivo nazionale del 25% di quota da rinnovabili sul totale del consumo energetico. Dati, afferma il Wwf, confermati anche dal rapporto sul 2005 del Ministero dello sviluppo economico, e dai i dati provvisori d'esercizio di Terna relativi al 2006. «Accanto ai dati sulla situazione italiana compariranno due faccine che piangono, a differenza di quanto avverrà per Danimarca, Germania, Ungheria, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Spagna e Olanda, la cui situazione -dice il Wwf- viene giudicata molto o abbastanza positivamente. Altri Paesi nei quali la situazione delle rinnovabili è invece giudicata negativamente, sono Austria, Cipro, Estonia, Francia, Lettonia, Malta e Slovacchia».
INVESTIMENTI - In tutti questi anni, nonostante i miliardi spesi con le incentivazioni, afferma il Wwf, i risultati non si sono fatti vedere, mentre gli altri paesi sono andati avanti a passi da gigante. Il dato sulle fonti rinnovabili non fa che confermare che l' Italia non si è per niente attrezzata per rispettare il protocollo di Kyoto e combattere i mutamenti climatici. Non solo, l'inazione sulle fonti rinnovabili non fa che aumentare la dipendenza energetica dall'estero».
CAUSE - I meccanismi d' incentivazione per le energie rinnovabili - dice il Wwf - hanno ben altre finalità di un virtuoso sviluppo del settore. Il programma CIP6, pagato dai consumatori in bolletta per finanziare le energie rinnovabili, per il 70% incentiva normali centrali di generazione con combustibili fossili o rifiuti. Il meccanismo dei certificati verdi, anziché essere un virtuoso sistema di mercato, è una nicchia di privilegi privo di obbiettivi di sviluppo delle rinnovabili. La quota d'obbligo di certificati verdi non viene aggiornata a volumi necessari per promuovere l' Italia dalla posizione degli ultimi della classe. E l' aggiornamento non avverrà mai ai livelli auspicati dall'Europa, poichè il meccanismo dei certificati verdi incorpora innumerevoli privilegi ed esenzioni.
corriere della sera
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