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06-07-2007 |
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Biocarburante da tabacco, seme 40% più calorico |
Fumare e', scientificamente provato, fa male ma dai semi di tabacco si puo' ricavare un olio che ha un potere calorifico superiore del 40% ai semi di piante che tradizionalmente sono usate a scopo energetico come il girasole, la colza e la soia. |
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A sostenerlo e' Corrado Fogher, professore di genetica agraria alla sede piacentina dell'Universita' Cattolica e direttore scientifico della Plantechno, un'azienda in provincia di Cremona, che sta sperimentando per prima le applicazioni della ricerca. ''L'olio di tabacco brucia e produce energia - ha spiegato Fogher - con un potere calorifico superiore agli altri vegetali. Tanto per dare qualche numero, per ogni chilogrammo si possono tirare fuori qualcosa come 9.670 chilo calorie, mentre con le altre piante si arrivava a 8mila circa. Tra l'altro la combustione non e' inquinante e, anzi, l'olio bruciato del tabacco ha molto meno zolfo rispetto agli altri. Mischiando i diversi tipi di pianta di tabacco - sostiene Fogher - si riescono a ottenere delle varieta' che sono in grado di produrre, per ogni ettaro coltivato, qualcosa come 60 quintali di semi stessi. Il girasole, per esempio, produce una tonnellata sola di olio per ogni ettaro coltivato mentre il tabacco ne produce il doppio e ha una resa energetica piu' alta. Ogni azienda agricola potrebbe, quindi, non solo autoalimentarsi e essere autonoma dal punto di vista energetico ma, addirittura - prosegue il professor Fogher - rivendere energia all'Enel. Parte del loro terreno, cioe', potrebbe essere usato per coltivare tabacco, estrarne i semi, ricavarne olio, bruciarlo e quindi produrre energia''. Attualmente in Italia la quota di energia elettrica ottenuta da biomasse e rifiuti e' pari al 12% dell'energia prodotta da fonti rinnovabili, ovvero il 2% dei consumi italiani di elettricita'. L'ultima finanziaria, inoltre, sembra propendere fortemente per lo sviluppo delle bioenergie sia per rientrare nei parametri del Protocollo di Kyoto che per motivi economici. L'Italia si trova adesso al sesto posto in Europa, con il 16,43% di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile, preceduta dall'Austria (oltre il 60%), seguita da Svezia, Finlandia, Portogallo e Danimarca. I certificati Verdi, introdotti in Italia in sostituzione dei vecchi incentivi CIP6 e in recepimento di una direttiva comunitaria, offrono incentivi economici alle aziende che sfruttano le biomasse (45 euro ogni ettaro per anno) e la scoperta del professor Fogher potrebbe aiutarle a raggiungere l'autonomia energetica. Infatti Fogher e la sua équipe hanno ipotizzato la trasformazione dell'olio di tabacco in biodiesel, ovvero in carburante per auto. ''In realta' bisognerebbe mischiarlo con olio di palma per ottenere la miscela giusta. In questo senso stiamo lavorando per creare delle piante geneticamente modificate che producano olio di tabacco con una composizione acidica adatta alla trasformazione in biodiesel''. (ANSA). Y72-GU
www.ansa.it
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